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  • Juventus:| Luis Fabiano o sarà Uefa

    Juventus:| Luis Fabiano o sarà Uefa

    Al di là del risultato, unico elemento tollerabile nella timida sintesi di deficienze assortite, assai difficili da sistemare a campionato in corso, l'ennesima prestazione da parrocchia di una Juventus sfibrata e sfilacciate offre il fianco ad una analisi ancora più critica di quelle originate a seguito delle sconfitte contro il Parma ed il Napoli. Vincere senza convincere davanti ad una squadra onesta ma non certo irresistibile, il Bari di Ventura confinato all'ultimo posto in classifica con il peggior attacco dell'intero torneo, mai vittorioso a Torino nella sua storia, significa palesare senza giustificazione alcuna i limiti di una squadra in piena flessione atletica. Per lo meno nei suoi principali uomini d'ordine, Aquilani, Marchisio, Krasic e Chiellini, involuti forse anche perché eccessivamente impiegati in assenza di ricambi. La buona prestazione di "mastice" Sissoko consentirà, se non altro, di fissare a dieci milioni il prezzo di un giocatore assolutamente utile se supportato da un regista vero, e non da un Aquilani a corto di fiato.


    Costringendo Aston Villa, Tottenham e Liverpool ad accrescere le timide offerte presentate sino ad ora, per lo più legate ad un prestito oneroso senza diritto di riscatto. La sufficiente prestazione di Sorensen, macchiata esclusivamente da una ammonizione maligna e dal timore di concedere il rigore in caso di contatto con Alvarez nell'azione del pareggio firmato Rudolf, nostalgico surrogato di Osmanovski, e le ottime prestazioni di capitan Del Piero e Sissoko hanno dunque consentito ai bianconeri di ottenere il minimo sindacale, ovvero una vittoria sofferta, occupando abusivamente il quinto posto in classifica dietro ad una Roma corsara e cinica, capace di espugnare Cesena negli ultimi minuti di una sfida infinita. Il rantolo polemico di Aquilani rivolto alla tribuna dopo la rete del definitivo vantaggio può dunque essere archiviato con la giustificazione dell'ennesima rin-corsa emotiva, figlia di una partita iniziata bene e d'un tratto complicatasi per una amnesia generale.

    Così come gli applausi, ricambiati, della curva a Storari parrebbero cucire definitivamente le frizioni di spogliatoio per la retrocessione del portiere romano in panchina, in favore di un Buffon apparso tonico nonostante la lunga assenza. La doppia vittoria contro il Catania in Coppa Italia e contro il Bari in campionato paiono quantomeno ristabilire un minimo di serenità nel coacervo di tensioni e rimpianti per un mercato di riparazione condotto con superficialità. L'infortunio patito da Toni ed il continuo vociare intorno al possibile arrivo di Floro Flores avrebbero tuttavia convinto Marotta e la dirigenza ad operare un corposo investimento, lasciando decadere l'opzione legata al prestito "secco" del centravanti campano di stanza ad Udine. Il progetto, già operativo, di convincere Amauri ad abbandonare la Juventus già a partire da gennaio, liberando un posto per l'acquisto di Luis Fabiano.

    Per soli dieci milioni la Juventus potrebbe infatti acquistare il bomber del Siviglia e della nazionale brasiliana, portando a Torino un bomber da circa venti reti a stagione con un sacrificio economico sostenibile per una formazione sostanzialmente priva di un vero bomber in organico. La scelta di un investimento importante garantirebbe un rilancio delle ambizioni per una società obbligata a conquistare almeno un posto Coppa dei Campioni per non aumentare ulteriormente il divario tecnico e qualitativo dalle due milanesi, oltre che da una Roma sempre più temibile in classifica. Ma se, in assenza del colpo Luis Fabiano, si optasse per l'ennesima seconda scelta a buon mercato…


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