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  • Juventus-Palermo:| La giornata nera di Miccoli

    Juventus-Palermo:| La giornata nera di Miccoli

    • Daniele Valenti

    Il terribile pomeriggio di Fabrizio Miccoli. Fischiato incessantemente dai 41 mila dello 'Juventus Stadium', apostrofato come peggio non si può ('uomo di m...' l'insulto più gettonato) e sperduto nel deserto offensivo del Palermo. Il capitano rosanero ci teneva a fare bella figura, anche perché alla Juventus spesso e volentieri aveva fatto male. Ed era riuscito a bucarla in tutte le sue 'case': nel 2003 al 'Delle Alpi' quando giocava con il Perugia, a ottobre 2008 e nel febbraio 2010 all'Olimpico con la maglia del Palermo. Ieri la realtà ha cozzato coi sogni: per il numero 10 di Mangia è stata una giornata da dimenticare.

    L'acredine dei tifosi bianconeri è storia vecchia. Non tanto per la stagione 2003-2004, quando Fabrizio segnò otto gol e recitò la sua parte, sebbene la concorrenza in attacco fosse agguerita. Le pietre dello scandalo sono state lanciate dopo, quando Miccoli si tolse parecchi sassolini dalla scarpa rivelando un trattamento poco lusinghiero nei suoi confronti, specie dell'allora dg Luciano Moggi.

    Più recenti le frecciatine a distanza con Antonio Conte, leccese come lui. L'attuale allenatore della Juventus dichiarò che se Miccoli avesse avuto testa avrebbe fatto un'altra carriera, rincarando poi la dose: 'Era una persona appariscente, non certo un uomo spogliatoio'. Il Romario del Salento, manco a dirlo, non la prese benissimo: 'Chiedete ai miei compagni se non sono affidabile. Conte sostiene che non sono come lui? Meno male'. Figli della stessa terra, ma la 'parentela', evidentemente, non sempre porta fratellanza sostanziale. I tifosi della Juve, ovviamente, hanno fatto capire da che parte stanno.

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