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  • Juventus-Roma:|'Giallorossi senza speranza'
Juventus-Roma:|'Giallorossi senza speranza'

Juventus-Roma:|'Giallorossi senza speranza'

 

A pochi giorni dalla morte di Morosini e dal big match di Torino, tra Juventus e Roma,Nicola Legrottaglie, ex giocatore bianconero, in passato molto vicino a vestire la maglia giallorossa e attualmente faro della difesa del Catania di Montella, è intervenuto ai microfoni de “La città nel pallone” sulle frequenze 99.8 di RadioIes, per parlare di sicurezza in campo, della partita e non solo. Ecco le sue parole:

Morosini?

“Sono situazioni tristi nella vita dell’essere umano, sopratutto quando succede in quel modo, che da ancora più fastidio perché magari tanti lo avrebbero voluto aiutare. Questi momenti possono solamente aiutarci a riflettere e credo che sia stato quello che ha fatto ogni persona, ogni calciatore, dopo questa tragica scomparsa. Bisogna riflettere sullo scopo vero di questa vita che non è diventare famosi, tirare calci ad un pallone, ma la verità la incontri solo quando capisci perché sei nato. Spero che siano occasioni per conoscere Dio. Dispiace per le persone che sono rimaste senza Morisini, ma si va avanti, bisogna prenderla con questo spirito: la morte fa parte della vita”.

Giudizio sulla querelle tra le società di Serie A?

“E’ una scelta dettata dal cuore delle persone che hanno in mano i poteri decisionali e credo che sia stato giusto rispettare in silenzio, quindi fermandoci, per questo ragazzo. Credo che sia stato giusto, anche se poi avessero deciso di giocare e fare un minuto di silenzio, non sarebbe stato un dramma. Alla fine il rispetto c’è sempre per questo ragazzo. I litigi? Sono il rischio che si corre quando ci sono queste tragedie e purtroppo dopo 3 settimane, mesi o giorni poi si dimentica tutto. La cosa che piu mi colpisce in questi momenti è che le persone le vedi tutte buone tutte brave e disponibili poi si dimentica tutto e si ritorna a vivere nell’interesse personale. Dovrebbe essere normale vivere prima per il rispetto della vita e non per gli interessi personali”.

Vi sentite sicuri in campo?

“Io ho giocando in grandi squadre dove c’è sempre massima attenzione, ma quando cominci a scendere di categoria mancano le attrezzature e questa è normalità alcune volte. I controlli ci sono, ma potrebbero migliorare, perché quei 10 minuti ogni sei mesi possono non bastare. Ci possono essere delle monitorazioni migliori, si può sempre migliorare. Nel mondo del calcio ci devono essere persone preparate per poter fare questo. Il calcio deve essere tutelato prendendo persone di qualità in ogni settore. Io vorrei persone professioniste accanto a me. E’ il primo elemento per farci sentire sicuri”.

Come si lavora con Montella e i segreti di questo lavoro?

“Non siamo sorpresi di quello che abbiamo fatto. Noi siamo arrivati qui sapendo di avere in mano una grande occasione, purtroppo dopo le ultime due partite negative consecutive abbiamo sprecato una occasione. Il segreto? Tanta serenità, qui si lavora bene. Il mister? Ci ha messo la sua esperienza: è un anno che allena, ma è ancora preso come un calciatore. Lui si è immedesimato in noi, ci ha lasciato sereni e questa fa parte della cura nello sport”.

Juventus-Roma?

“Io credo che la Roma è un cantiere e nel giro di 2-3 anni sarà una grande squadra che lotterà per lo scudetto in maniera competitiva. In questo momento se dovessi fare un pronostico credo che domenica non ci sarà storia, conoscendo quell’ambiente, i miei amici li e la loro carica, so che ci vuole veramente un miracolo. Sarà un assedio, se la Roma sarà in grado di limitarli allora farà un grande partita, forse quella dell’anno”.

Chi vince lo scudetto?

“Fino a due domeniche fa avevo sempre detto Milan, però ora faccio fatica a vedere la Juventus perdere questo scudetto. Possono portare a termine questa grande cavalcata”.

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