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  • Juventus, ultimatum a Pereyra

    Juventus, ultimatum a Pereyra

    • Gianluca Minchiotti
    Se non è un ultimatum, poco ci manca. Oggi in conferenza stampa Massimiliano Allegri ha parlato in questi termini di Roberto Pereyra: "Pereyra ha lavorato bene, stare qui senza andare in nazionale gli ha fatto molto bene, aveva bisogno di lavorare. E' in buona condizione. Pereyra è un giocatore che da qui alla fine del campionato dovrà fare la differenza e dovrà risultare un giocatore importante, visto che quest'anno, nei primi sei mesi, non ha fatto quello che ha fatto l'anno scorso".

    PRIMA TITOLARE, POI IL CALVARIO - Allegri ha una grandissima considerazione per il classe 1991 di San Miguel de Tucumán e lo ha dimostrato nella scorsa stagione, quando Pereyra era il dodicesimo uomo della Juve, il primo dei cambi, e anzi, spesso e volentieri, un titolare. Fiducia contraccambiata: con 52 presenze e 6 reti la prima annata alla Juve dell'ex Udinese era andata anche al di là delle aspettative, in senso positivo. La stagione 2015-16 invece è stata un calvario per Pereyra, fra infortuni e una condizione psico-fisica ottimale finora non ritrovata. E se ci aggiungiamo le difficoltà tattiche (il 3-5-2 è poco congeniale alle sue caratteristiche), il quadro negativo è completo. Risultato: 13 presenze (10 in campionato, 2 in Champions, più uno spicchio di Supercoppa di Lega) e zero reti. Al di là dei gol, che non sono comunque il suo mestiere principale, è la scarsa verve di Pereyra a preoccupare: così come nel 2014-15 era stato una spina conficcata fra centrocampo e difesa degli avversari, quest'anno la sua presenza è impalpabile, come testimoniano le pessime prove con il Bologna e negli sciagurati supplementari di Monaco di Baviera.

    LE CIFRE E UNA CONFERMA DA MERITARE - Arrivato alla Juve il 25 luglio del 2014 in prestito oneroso per 1,5 milioni di euro e poi riscattato il 23 giugno del 2015 per un importo di 14 milioni pagabili in tre anni, con un bonus massimo di 1,5 milioni a seconda degli obiettivi raggiunti entro il 2020, Pereyra (sotto contratto fino al giugno del 2020), ora ha otto partite di campionato più la finale di Coppa Italia per riprendersi la Juve, e per meritarsi la conferma. Non sarà sempre titolare in queste partite. Anzi, il più delle volte partirà dalla panchina, ma dovrà dare il massimo e cercare di fare la differenza in ogni minuto che avrà a disposizione. Perché è vero che la Juve e Allegri credono in lui, ma è altrettanto vero che, in caso di finale di stagione negativo, in estate il futuro di Pereyra potrebbe diventare argomento di discussione in corso Galileo Ferraris.

    LE STATISTICHE DI PEREYRA IN SERIE A E CHAMPIONS LEAGUE 


     

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