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  • Juvemania: quelle sfide degli anni '90...

    Juvemania: quelle sfide degli anni '90...

    • Andrea Bonino

    Il vero derby d'Italia: Juventus-Milan o Juventus-Inter? Negli ultimi anni, dopo i fatti di Calciopoli, è sicuramente la sfida tra i bianconeri e i nerazzurri ad essere la più sentita da entrambe le squadre e tifoserie. Ma negli anni Novanta era quella con il Diavolo rossonero a rappresentare il vero derby d'Italia, come ha confermato pure Galliani qualche tempo fa. D'altronde le due società, dal 1991 al 2005, si sono spartiti quasi il 100% degli scudetti. Soltanto Lazio e Roma, nel biennio tra il 1999 e il 2001, sono riusciti ad interrompere l'egemonia lombardo-piemontese. Bei tempi! Soprattutto per i tifosi bianconeri, abituati a vedere sempre la propria squadra lottare per qualsiasi titolo messo in palio e in qualsiasi competizione. Erano bei tempi anche per i tifosi di calcio in generale: non c'era la pressione mediatica che c'è oggi. Non c'erano i diritti televisivi esclusivi che strozzavano il giornalismo. Era un calcio più romantico e più libero. Ora è tutto diverso. Anche la rivalità tra Milan e Juventus. Ormai il nemico giurato, dopo il processo di Napoli, è l'Inter.

    Sempre a proposito di 'bei tempi' (che nostalgia!), negli anni Novanta c'era una credenza alquanto bizzarra, quasi sempre però supportata dai fatti e confermata dal responso del rettangolo di gioco a fine stagione: chi vinceva il trofeo Berlusconi, non vinceva lo scudetto. Quest’anno è toccato alla Signora vincere la diciannovesima edizione del Trofeo Berlusconi. Dunque non potrà vincere lo scudetto. Ovviamente è una battuta, visto che la squadra di Del Neri non può competere con Milan e Inter per giocarsi il titolo. E sulla carta l'Inter è sempre la favorita. Ma il Berlusconi parla chiaro: toccherà al Milan vincere. E in teoria la Juventus dovrebbe arrivare seconda, sempre in base al risultato del torneo organizzato per commemorare il papà dell'attuale presidente Consiglio. Ma ovviamente la 'profezia' non potrà avverarsi. Almeno per quanto riguarda la formazione di corso Galileo Ferraris. Per lo meno i bianconeri hanno battuto i rossoneri ai rigori e hanno interrotto un'egemonia che ormai durava da un quinquennio.

    E c'è un'altra curiosità da registrare sulla partita che si giocherà sabato sera alle ore 20.45. Il ciclo di ottobre juventino, curiosamente, si chiuderà sempre al Meazza. Da lì si era partiti e da lì si chiuderà il mese di Del Piero & Co. Dopo aver iniziato con l'Inter (0-0), ora tocca al Milan ospitarli nella scala del calcio dopo l'incontro estivo. Peccato che la squadra di Allegri è cambiata profondamente. All'epoca non c'erano Ibrahimovic e Robinho, arrivati proprio negli ultimi giorni di mercato. L'attaccante svedese, in particolar modo, verrà accolto dai fischi dei tifosi bianconeri, reo di essere 'fuggito' tra i colori nerazzurri proprio nel momento in cui affondava la barca. In realtà è stata la dirigenza dell'epoca a permettere al Biscione di acquistare il bomber. D'altronde Moratti era stato l'unico ad offrire una cifra troppo allettante per non accettarla. La priorità era quella di tappare la falla nelle casse di corso Galileo Ferraris. Ma non c'è da stupirsi. D'altronde Ibra ha cambiato quattro maglie in sei stagioni. Dunque non lo si può certo definire una bandiera. Sperando non sia proprio lui a decidere la sfida.

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