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Kakà-Milan: perchè sì, perchè no?

Kakà-Milan: perchè sì, perchè no?

La trattativa è aperta ufficialmente, Kakà di ritorno al Milan è tutt'altro che un'ipotesi fantasmagorica. Il Real Madrid è pronto a liberarsi del ricco ingaggio del trequartista brasiliano e i rossoneri stanno provando a concludere l'affare sulla base di un prestito.

Calciomercato.com aveva anticipato questa eventualità, ma è giusto anche interrogarsi sulla bontà o meno di questa operazione. Nel recente passato, la versione 2.0 di Andriy Shevchenko si rivelò un clamoroso fallimento e, a ben vedere, nemmeno i rientri alla casa madre dei vari Gullit, Simone e Donadoni hanno avuto un impatto significativo nelle loro carriere e nella storia del Milan.

Il Kakà che rimetterebbe piede a Milanello è un giocatore molto diverso da quello che vinse quasi da solo la Champions League del 2007, ma anche di quello che lasciò l'Italia nell'estate 2009. E' un giocatore segnato da diversi problemi fisici, molto meno poderoso nella falcata che lo ha contraddistinto in rossonero e forse non più in grado di risolvere le partite come una volta. Sicuri che valga la pena fare una deroga alla nuova politica degli ingaggi per riportare a casa un calciatore accompagnato da mille incognite?

E' pure vero che in una rosa come quella milanista, depauperata oltre ogni limite dalle cessioni estive e dagli addii dei senatori, il campione di Brasilia farebbe ancora la differenza e avrebbe la leadership necessaria per diventare un riferimento per il "giovane Milan". E poi, nel ruolo che lo ha consacrato a livello mondiale, la società non ha mai individuato un'alternativa credibile, come ha dimostrato l'involuzione evidente di Kevin Prince Boateng.

Kakà sì o Kakà no? Voi che ne dite?

Luca Talotta

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