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  • Kakà, Thiago Silva, Ibra: perchè i tifosi Milan non perdonano Berlusconi

    Kakà, Thiago Silva, Ibra: perchè i tifosi Milan non perdonano Berlusconi

    L'importante è dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità. Sennò, come le formiche, anche i tifosi nel loro piccolo s'incazzano. E, se sono tifosi del Milan, non perdonano chi ha raccontato loro troppe panzane. Fate un giro su Facebook, Twitter e i siti del Diavolo e vi renderete conto che all'infernon fa meno caldo.

    Kakà, Thiago Silva, Ibrahimovic: un invisibile filo rossonero collega i tre giocatori che "mai e poi mai sarebbero sttai venduti" (Silvio Berlusconi dixit) e, invece, sono stati venduti fra smentite, bugie, affermazioni roboanti e abbonamenti che col cavolo verranno rinnovati da un popolo iinferocito. 

    Come dimenicare il memorabile epinicio tessuto da Adriano Galliani esattamente un mese fa: "Dicendo no ai 50 milioni offerti dal Psg perThiago Silva, il presidente Sillvio Berlusconi ha compiuto un autentico atto di eroismo". Bum.

    Per non dire dell'altro annuncio lapidario, reso noto al mondo all'inizio di luglio: "Il mercato del Milan è finito". Appunto.

    Il guaio per il Grande Comunicatore è che Internet è implacabile,  i tifosi non sono mica scemi,  tutto ciò che viaggia su Internet è eterno e su Internet viaggiano milioni di tifosi. 

    Il 31 gennaio 2009, Kakà si affacciò all'abbaino della residenza milanese, mostrò la maglia ai tifosi adoranti, giurò eterno amore al Milan alla faccia del Manchester City. A giugno passò al Real Madrid. 

    Il 2012 è l'annus horribilis delle sceneggiate. In gennaio, Gallliani vende Pato al Psg per 30 milioni di euro, prende Tevez dal City, ma Berlusconi fa saltare tutto, in nome dell'amore per il Milan e dell'amore di Barbara per Pato.

    In giugno, Galliani chiude praticamente per Thiago Silva al Psg, forte dei 50 milioni di euro che i qatarioti verseranno a Via Turati, ma, di nuovo, Berlusconi sconfessa il suo vice per via dell'aatto di eroismo milanista e bla bla bla. Passa un mese e non solo il brasiliano raggiunge Ancelotti e leonardo,m ma ci va pure Ibrahimovic, l'altro "incedibile".

    Ora, il mercato è bello perchè è vario e nessuno discute che, dal punto di vista meramente finanziario, la montagna di milioni spuntata in Via Turati sia un'autentica fortuna per un club il cui proprietario, soltanto tre mesi fa, ha ripianato l'ennesimo passivo, addirittura superiore ai 67 milioni di euro.

    Ma, Sant'Iddio: e i tifosi? Perchè non dire loro subito, per prima cosa, a chiare lettere quale fosse la situazione, quale la strategia di mercato, quali gli obiettivi per la stagione 2012-2013 che già è partita senza i Veterani, ad eccezione di Ambrosini?  

    Perchè cominciare la campagna abbonamenti con Thiago e Ibra in rosa e scoprire a metà luglio che in rosa non ci sono più?  

    Perchè propalare certezze rivelatesi false, fare promesse che non sono state mantenute? Perchè infliggere questi tormenti a tifosi abituati benissimo con ventisei anni di gestione già  consegnata alla storia del calcio?

    Qui sta lo strappo. Ricucirlo, per Berlusconi sarà più difficile che ritornare a Palazzo Chigi, ammesso e non concesso ci riesca mai. Auguri.

     

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

       

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