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  • Kalinic: 'No alla Cina, ma senza Sousa...'

    Kalinic: 'No alla Cina, ma senza Sousa...'

    Nikola Kalinic promette fedeltà alla Fiorentina. Il mercato in Cina è aperto sino a fine mese, ma il centravanti croato sembra determinato a resistere agli assalti del Tianjin Quanjian allenato da Fabio Cannavaro. Lo stesso Kalinic ha dichiarato in un'intervista al Corriere della Sera: "Gennaio è stato un mese lungo e complicato, ma ho cercato di mantenere la concentrazione sul lavoro. Del resto, la scelta l’avevo fatta: Firenze e la Fiorentina. Con un mio sì alla Cina sarebbe stato tutto fatto, anche se non so cosa avrebbe detto la società. Premetto che non so di preciso quanto fosse l’offerta, ma i soldi non sono tutto nella vita. Sono arrivato nel calcio vero da appena un anno e mezzo e non volevo andarmene. Penso di avere ancora tanto da dare e da fare in Europa. Ho un’idea precisa in testa: affrontare i grandi campioni e giocare partite importanti". 

    "Cannavaro mi ha chiamato a gennaio, ma per me il discorso è chiuso e non si è mai riaperto. La Fiorentina non mi ha mai fatto pressioni. Due settimane fa ho parlato con il presidente Andrea Della Valle, che mi ha detto di essere contento della mia scelta. Paulo Sousa mi ha detto solo di pensarci bene. È un grande allenatore e gli devo tutto, mi ha voluto qui e mi ha fatto rinascere. Quando ho segnato il gol alla Juve avevo già fatto la mia scelta, libera e felice". 

    "Non giudico gli altri, ho fatto quello che mi andava. A Firenze la mia famiglia sta bene, qui mi sento a casa e il rapporto con la città è molto bello. L’affetto ora è persino aumentato. Se non restasse Paulo Sousa, dovrei fare una riflessione in più. La sua presenza è molto importante, in ogni caso ho due anni di contratto. Con noi il mister è sempre lo stesso, concentrato sul lavoro per farci migliorare ogni giorno. La sconfitta di Roma è stata un colpo duro. Sarà difficile rimontare, abbiamo tante squadre davanti anche se alcune sono vicine. Dobbiamo sbagliare poco". 

    "I difensori che mi hanno messo più in difficoltà? Bonucci e Koulibaly. L'attaccante più forte? Higuain senza ombra di dubbio. Mario è forte e tosto, un amico prima che un rivale per la Nazionale. Con lui e Perisic ci sentiamo spesso. Le voci di mercato sul Napoli nella scorsa estate? Discorsi. Una cosa però posso dirla: lo scudetto lo vincerà la Juve che ha la mentalità giusta, ma il calcio più bello è quello di Sarri". 

    "Non valgo i 50 milioni della clausola di rescissione e credo che nessuno li spenderà per me. In ogni caso non l’ho chiesta io, ne hanno discusso il club e il mio procuratore. La Champions è un traguardo? Vorrei giocarla. Quest’anno è quasi impossibile, ma tra un anno avremo più possibilità di raggiungerla. Perché ho fallito in Inghilterra? Era la prima volta che andavo via di casa, non capivo la lingua e la squadra giocava solo con i lanci lunghi. Così sono ripartito dal Dnipro in Ucraina. E me la sono vista brutta: credevo che non avrei avuto una nuova chance. Anche per questo, quando è arrivata la telefonata della Fiorentina, non ci ho pensato due volte". 
     

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