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  • Keita, la Juve ne esce con le ossa rotte

    Keita, la Juve ne esce con le ossa rotte

    • Gianluca Minchiotti
    In due giorni, la Juventus perde due degli obiettivi di mercato che si era prefissata e che, in tempi diversi, aveva inseguito: Patrick Schick e, soprattutto, Keita Baldé. Il primo va alla Roma, il secondo al Monaco
     
    SCHICK - Su Schick, la Juve non ha fatto una bellissima figura. Bloccato a giugno (a fronte del pagamento della clausola rescissoria di 25 milioni più altri 5,5 milioni), scaricato a luglio a causa del problema cardiaco riscontrato durante le visite al J Medical, poi di nuovo inseguito ad agosto, ma più che altro come azione di disturbo nei confronti della Roma. Schick viene sedotto e abbandonato dalla Vecchia Signora, che poi torna a corteggiarlo in extremis, ma solo in modo strumentale. Come dire, tanto rumore per nulla.
     
    KEITA - Ma è l'affaire Keita a scottare davvero Marotta e Paratici. Forti di un accordo con l'entourage del giocatore, i bianconeri hanno giocato a braccio di ferro per tutta l'estate con Lotito. Se il presidente della Lazio avesse ceduto alle condizioni dei campioni d'Italia (15 milioni più 5 di bonus), il classe 1995 senegalese sarebbe sbarcato a Torino subito. Altrimenti, pensavano alla Juve, sarebbe bastato attendere fino a inizio 2018, per prendere Keita (in scadenza di contratto a giugno 2018) a parametro zero. Conti fatti senza l'oste, che risponde al nome del Monaco: sarà il Principato la nuova casa dell'ormai ex attaccante della Lazio, alla quale vanno 30 milioni più bonus. 
     
    NON ERANO INDISPENSABILI, MA... - Sia Schick che Keita, è bene sottolinearlo, non erano certo acquisti indispensabili per una squadra che in attacco può già contare su Higuain, Dybala e Mandzukic, più gli esterni d'attacco Douglas Costa, Bernardeschi, Cuadrado e Pjaca. Ed è anche vero che le priorità del mercato juventino erano altre: centrocampo, difesa, esterni bassi. In ottica futura però crediamo che nei progetti della Juve, a giugno, ci fosse l'idea di far proprio almeno uno fra Keita e Schick: averli persi entrambi, per motivi e con modalità diverse, rappresenta una piccola sconfitta per gli uomini mercato bianconeri.  

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