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  • Krasic tuona 'Non ho paura dell'Inter'

    Krasic tuona 'Non ho paura dell'Inter'

    Capitan Milos ha fatto il pieno, in vista della madre di tutte le partite. Ed è pronto alla battaglia calcistica. Perché se sei nato a Kosovska Mitrovica, sei anche preparato ad affrontare chiunque. «Io combatto ogni giorno», il suo motto. Così, verso l’Inter, riecco Krasic che rialza il livello umorale e fisico. La trasferta con la Serbia in Israele l’ha caricato a dovere. Se mai ce ne fosse stato bisogno.

    Direttamente dal mercoledì internazionale, azione sulla destra: MilleMilos accelera, passa la palla a Ivanovic che crossa per Tosic: gooool. Un bel triangolo Juve-Chelsea-Cska a Tel Aviv, un successo che ha diversi risvolti, alcuni... bianconeri. «La fascia mi ha un po’ sorpreso - il commento del Biondo - perché pensavo che andasse a “Panta” ( Pantelic, ndr). Invece il ct Petrovic l’ha consegnata a me e ne sono stato felicissimo». Con tanto di riferimento all’interista Dejan Stankovic. «Un onore ripercorrere la sua strada». Nessun sfida diretta, però, perché a questo giro Deki è fermo ai box e domani sera non giocherà. L’impressione, comunque, è che la nuova responsabilità possa accelerare il risveglio dell’ala, di nuovo serbo volante per un tempo.


    «L’atmosfera nel gruppo era molto bella, è stato un piacere giocare con i miei compagni, ritrovarli dopo un po’ di tempo. E poi ci concentreremo sulle qualificazioni europee con Irlanda del Nord ed Estonia, possiamo farcela. Abbiamo una difesa collaudata e siamo bravi a ripartire, nella manovra sulle fasce. Insomma, ci siamo». Come confermato dall’allenatore delle Aquile: «Stanno capendo le mie idee, il gioco c’è, dobbiamo decollare. Sì, i ragazzi hanno cominciato a riconquistare fiducia. I due ultimi successi sono il modo migliore per credere in noi stessi. Krasic è davvero una buona guida».

    Chiuso definitivamente il capitolo nazionale, al centro sportivo di Vinovo l’ala ha riassaporato da subito il clima da grande sfida. La tensione del big match lo galvanizza, tutti chiedono di battere i nerazzurri, adesso. Per strada e al bar. Con rispetto per quei campioni, in tempi non sospetti, lui lo aveva detto: «Ok, il Milan è davanti e diventa il favorito per lo scudetto. Ma occhio all’Inter, tornerà sotto». Con annesso il segreto per battere i nerazzurri: «Giocare di squadra, con i singoli al servizio del collettivo». Senza timore alcuno: «Io non ho paura», la sfida a tutta velocità è il suo pane quotidiano. Un misto di sfrontatezza e coraggio. E per certi versi la sua forza.

    Milos dal cuore d’oro. Anche quest’anno ha portato del materiale alla sua prima squadra di calcio, il Trepca. E tutti hanno voluto ringraziarlo. «Jackson - lo chiamano così perché con la palla... balla, sin da quando era un ragazzino - è un grande. Non solo è la stella del calcio, il miglior giocatore della Serbia, un big della Juventus. E’ innanzitutto un uomo che non dimentica chi è, da dove è venuto, con chi ha mosso i primi passi calcistici», le parole dell’allenatore Tomislav Anelkovic. I sostenitori della Vecchia Signora stanno anche lì e guarderanno la partita in televisione.

    Milos che a Torino ormai è di casa. Con la moglie e la bimba. «Mirjana è il mio più grande successo: quando hai accanto la persona giusta, tutto è molto più facile». Sul campo, invece, dopo i fasti dei primi mesi, è in attesa di riprendere con il passo migliore. Chessò, quello dei tre gol rifilati al Cagliari, oppure quello della galoppata contro la Lazio conclusa con rete uccidi­Muslera. Il ricordo più recente è l’exploit in coppa Italia col Catania del 13 gennaio. Insomma, è tempo di riprovarci. Nella serata ideale. Quella per cuori impavidi. Contro i campioni di tutto.


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