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  • L'alfabeto di Fiorentina-Juventus

    L'alfabeto di Fiorentina-Juventus

    • Luca Cellini
    Fiorentina-Juventus di giovedì prossimo, gara di ritorno degli ottavi di finale di Europa League, è più di un semplice turno di qualificazione alle coppe europee o una partita da 90'. Piccolo alfabeto di cosa rappresenta la sfida ai bianconeri fra poco piu' di 48 ore, in casa gigliata.

    A come Avellino: non contenti di aver vinto la gara di andata con un gol con chiaro fallo di Casiraghi su Celeste Pin, ed un arbitraggio dello spagnolo Soriano Aladrenea favore dei bianconeri, per la squalifica del campo viola la Figc manda a giocare la gara di ritorno della finale di coppa Uefa del '90 ad Avellino, di fatto covo di tifosi juventini. Uno sgarbo mai dimenticato.
    B come Baggio ma anche come Berbatov: il primo fu considerato uno scippo della Juve ai danni della Fiorentina, un Divin Codino pesantemente condizionato in quella finale di 24 anni fa visto che si sarebbe di lì a poco trasferito da Firenze a Torino. Il secondo stava arrivando in viola due estati fa, quando Marotta si intromise innescando i pessimi rapporti fra i due club, non solo in chiave mercato.
    C come Conte: a chi si chiede perchè il tifo viola ce l'abbia tanto con il tecnico bianconero basta ricordare l'affronto fatto dall'ex giocatore della Juve, quando esulto sotto il settore gigliato, dopo un suo gol, sventolando una bandierina, a mo' di dileggio di Batistuta. L'allenatore leccese rappresenta l'arroganza juventina e la mancanza di stile, visto che provoca e si lamenta, agli occhi dei tifosi viola, in pieno stile bianconero, ovvero di arroganza e presunzione.
    D come Diego Della Valle: un tempo c'era un rapporto di amicizia fra Juventus e Fiorentina, oggi invece il proprietario del club gigliato è il primo ultras viola, tanto da aver incendiato la sfida europea con l'attacco contro la famiglia Elkhann.
    E come Europa League: la sfida di giovedì sera vale per gli ottavi dell'ex coppa Uefa ma è anche il principale biglietto d'accesso verso la finale, che si disputera' allo Juventus Stadium.
    F come freddezza al Franchi: al momento, nonostante sia per rivalità ed importanza, la gara piu'importante, da almeno quattro anni a questa parte, la prevendita dei tagliandi per assistere dal vivo alla sfida del Franchi è assai bassa. Quasi certamente non si arrivera' al tutto esaurito, anche per il costo molto alto dei biglietti in curva. 
    G come Gomez: chissa' se sarebbe mai arrivato Mario Gomez se la Juventus non si fosse messa in mezzo nella trattativa per Berbatov. 
    H come come hotel: su Facebook è partita la caccia, bisogna scoprire dove dormira' la Juventus. La chiara volontà è di andare a disturbare il sonno dei campioni bianconeri. Al momento è tutto top secret, Antonio Conte ha anche deciso di annullare la rifinitura della vigilia al Franchi.
    I come Ilicic: è il giocatore che piu' ha fatto irritare nella gara di andata i tifosi viola per il suo passo lento, ma è anche il grande favorito per essere il partner di Mario Gomez.
    J come Jovetic: solo uno dei tanti recenti tentativi di sgarbo della Juve alla Fiorentina. 
    K come Kuwait: sono arrivate richieste d'accredito anche dal famoso Stato che nell'agosto del 1990 fu al centro della Guerra del Golfo.
    L come Leonardo Marchetti: è uno dei due magazzinieri, l'altro è Romeo Floro, cui il tecnico Vincenzo Montella ha dedicato il pareggio nella gara di andata contro i bianconeri. 
    M come Marotta: le trattative per Berbatov prima e Jovetic poi lo hanno messo sul podio dei piu' detestati dirigenti italiani fra i tifosi viola. Forse secondo soltanto ad Adriano Galliani
    N come Neto: come c'è stata un'intera generazione che ha raccontato del rigore parato da Mareggini ad Agostini, in un famoso Fiorentina-Juventus 1-0, dallo scorso ottobre c'è chi raccontera' di un intervento miracoloso di Neto su Marchisio che diede la scossa per la rimonta viola dallo 0 a 2 al 4 a 2. 
    O come ottantadue: la vera rivalità fra Fiorentina e Juventus parte nell'anno che portera' al terzo mondiale dell'Italia quando un dubbio rigore di Brady a Catanzaro, ed un discutibile gol annullato alla Fiorentina a Cagliari, consegno' lo scudetto ai bianconeri, ai danni dei viola di De Sisti.
    P come Pepito Rossi: è l'assenza piu' grave nella rosa viola alla luce dei tre gol segnati dal numero 49 all'andata. 
    Q come quattro a due: il 20 ottobre 2013 è accaduto quello che neanche in un sogno un tifoso viola poteva immaginarsi. Dallo 0 a 2 al 4 a 2, ed una città in estati come neanche forse dopo una vittoria di uno scudetto gigliato
    R come Rosalen Lopez: è il preparatore dei portieri viola, il primo e forse l'unico la scorsa estate che ha creduto nelle potenzialità di Neto e che ha trasformato tecnicamente il brutto anatroccolo in un cigno.
    S come Stadium: anche se pubblicamente Diego Della Valle ha detto che il punto di riferimento gigliato per il nuovo stadio è quello del Bayern Monaco, da sempre la famiglia proprietaria del club viola immagina il futuro impianto calcistico della Fiorentina sul modello di quello costruito dallo Juventus
    T come Tevez: ripensando all'andata e a quella mitraglia come esultanza dopo il suo gol, quasi uno sfregio di Batistuta, si può dire che l'ha pagata cara. Andrea Della Valle nel post partita coniò l'espressione: 'Ho visto due loro mitragliate ma poi anche quattro nostre fucilate'
    U come Ujfalusi: giovedì sera uno dei protagonisti di uno storico Juventus-Fiorentina 2-3 sarà sugli spalti del Franchi a sostenere la Fiorentina, sperando che i viola, come già avvenuto da parte del suo ultimo club, il Galatasaray, elimini i bianconeri dalle coppe europee.
    V come Vio: Gianni Vio è il tattico della Fiorentina sulle palle inattive. E'un po' di tempo che la Fiorentina non realizza gol da azione di calcio d'angolo o su punizione e l'allenamento di rifinitura di giovedì mattina, a poche ore dalla sfida contro la Juventus, sara' la seduta piu' importante per studiare le soluzioni tattiche che potrebbero mettere in difficoltà la squadra di Antonio Conte.
    Z come zero a cinque: da quella sconfitta del 17 marzo 2012 contro la Juventus riparti' il progetto viola guidato dalla famiglia Della Valle con la decisione di licenziare Pantaleo Corvino e avviare una nuova fase tecnica-societaria.

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