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  • L'analisi tattica di Torino-Juve, ecco come i bianconeri hanno vinto la partita
L'analisi tattica di Torino-Juve, ecco come i bianconeri hanno vinto la partita

L'analisi tattica di Torino-Juve, ecco come i bianconeri hanno vinto la partita

  • Matteo Quaglini
E’ stato nella sua struttura di partenza e nello sviluppo individuale della gara, il derby del classico gioco all’italiana. Dell’alto gioco all’italiana, quando cioè dentro un impianto tattico fisso e solido sono i duelli tecnici tra i giocatori a decidere il risultato. Su questo piano con gli schieramenti a specchio, quando due squadre giocano lo stesso sistema – come oggi 3-5-2 speculare - ne consegue che anche i movimenti di mossa e contromossa siano gli stessi, per cui occorre seguire l’esecuzione di questi movimenti, il tempo con cui vengono fatti e la tecnica che li chiude e risolve. La Juventus ha vinto la partita nei confronti a centrocampo, dove i movimenti e le giocate tecniche sono state superiori a quelle di una linea mediana del Torino statica e con poco ritmo nonostante un Benassi capace di rispettare le caratteristiche di mezzala d’inserimento, ma poi poco incisivo sul piano tecnico. Su quest’aspetto invece la Juventus grazie all’attenzione nelle posizioni e all’esecuzione di gesti tecnici risolutivi, ha vinto la partita.

Analizziamo nel dettaglio:

1° tempo: Le squadre giocano il sistema che meglio conoscono e nascono quindi gli uno contro uno, dobbiamo seguire così i duelli a centrocampo nella zona centrale tra mediani e mezzali, in uno scontro a ruoli rovesciati: Acquah – Pogba; Benassi – Khedira; e quelli più lineari e diretti tra gli esterni Silva – Lichtsteiner e Peres – Alex Sandro. Nei primi ’15 c’è un sostanziale rispetto delle posizioni e dei compiti tattici, il Torino aspetta e la Juventus tiene le posizioni, risultato: nessun tiro proprio a causa di queste speculari divisioni geometriche degli spazi.

La Juventus propone però due variazioni tattiche interessanti: Lemina mediano davanti alla difesa, per gestire pallone e tempi di gioco e Dybala, che gioca da 10 come le sue caratteristiche tecniche lo collocano in questo tradizionale modulo del calcio italiano. Il Torino fatica nella sua marcatura che è in ritardo sia in difesa quando l’argentino è avanti, sia a centrocampo quando arretra. Ma Dybala, poco dopo, si fa male ed esce, allora adesso la partita si sposta a centrocampo – come dicevamo – è qui che la Juventus presenta un’altra risposta tattica all’andamento monocorde del match. Se Il centrocampo del Torino è statico, allora khedira e Pogba capiscono che vincendo i duelli tecnici, si vince la partita e segnano con due esecuzioni diverse le reti del doppio vantaggio.

2°Tempo: La completa assenza degli esterni di centrocampo del Torino nella prima parte fa pensare che sia in quella zona del campo la possibile risposta tecnico-tattica della squadra di Ventura a una Juventus in controllo. Sembra un paradosso, ma non lo è, perché col centrocampo bloccato le vie d’attacco per il Torino sono ridotte alle corsie laterali, che è poi anche uno sbocco naturale visto lo schema e il suo stile di gioco. Pronti via e Peres vince il primo duello con Alex Sandro procurandosi il rigore dell’1-2 segnato poi da Belotti.

La partita cambia, il Torino si fa più mobile e aumenta il ritmo perché aumentano grazie a questo movimento in avanti gli uno contro uno: i duelli sono pari, ma si fanno più interessanti, gli schemi quindi sempre uguali all’impostazione iniziale sono però meno fissi e aprono a variazioni maggiori. Tant’è il Torino segna su un attacco frontale, ma il fuorigioco chiamato a Lopez annulla nell’ordine il goal (buono), un nuovo possibile scenario tattico e apre a molte polemiche.

La contromossa della Juventus sta a centrocampo che da statico torna a lavorare sugli inserimenti e sulla rifinitura tecnica del pallone, non è un caso che sia Pogba a eseguire un dribbling tecnico e a fornire l’assist a Morata per l’1-3. Tattica incentrata sul peso di un settore del campo e poi esecuzione tecnica per collegare l’altro settore, in questo caso l’attacco, questo è il calcio all’italiana.

Considerazioni finali:

La Juventus che vince il derby e mantiene la testa della classifica dimostra ancora una volta la sua precisione tattica e la caratteristica attenzione per i dettagli che gli è propria. Il Torino invece produce un gioco statico e frenato nel complesso – anche se l’inizio di ripresa è molto buono ed emozionante - senza variazioni tecniche che pur sono notevoli nel suo bagaglio tecnico-tattico.

Infine la gara in se ribadisce che il calcio è uno sport Open Skill, dove cioè dentro l’andamento generale della gara accadono situazioni che mutano il corso del gioco e quindi aprono a scenari tattici diversi a secondo del loro sviluppo. L’infortunio di Dybala che apre ad un utilizzo maggiore del centrocampo; il lavoro sugli esterni iniziale del Torino (nel secondo tempo) che fa aumentare dopo l’uno contro uno, sono due esempi di questo concetto e sono, perché uno (lo scenario tattico) è stato completato e l’altro no, anche due delle chiavi di lettura della vittoria della Juventus in questa partita.

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