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  • L'arbitro Rocchi a CM| 'Sogno la finale di Champions'

    L'arbitro Rocchi a CM| 'Sogno la finale di Champions'

    • Luca Cellini
    L'arbitro fiorentino Gianluca Rocchi, ospite della manifestazione intitolata 'Gola, storie di calcio e di vita' in programma al cinema Odeon di Firenze, si è raccontato ai microfoni di Calciomercato.com, partendo dalle immagini del documentario proposto ieri, 'Kill the referee', una visione dal punto di vista degli arbitri di una partita di calcio. 'La cosa interessante di questo documentario è il mostrare lo stato emotivo dell'arbitro, e la prospettiva del direttore quando commette un errore - ha spiegato il fischietto nato a Firenze - Si capisce lo stato d'animo degli arbitri e di chi gli sta vicino, come la famiglia, nel momento privato della sua vita. Molto interessante è l'analisi di un errore di Webb, non proprio commesso da lui ma da parte di un suo collaboratore, che ne pregiudica il proseguio della sua avventura nello scorso Europeo'. 'Riuscire ad arbitrare fuori italia è stato un traguardo importante che ho raggiunto nella stagione che si va chiudendo - ha aggiunto Rocchi, nominato 'internazionale' ad inizio 2010 -. Rappresentare l'Italia è un motivo di orgoglio, e poi l'esperienza in altri Paesi è assolutamente formativa nel mio curriculum. Il mio sogno è quello di arrivare dove è arrivato Webb quest'anno, con la direzione della finale di Champions League. Però voglio affrontare questa nuova nomina di internazionale seguendo i passi giusti, sapendo che esistono delle gerarchie. Diciamo che per la prossima stagione mi accontenterei di arrivare a dirigere una gara della vecchia Coppa dei campioni'. Rocchi infine ha fatto un appello, da arbitro, a quanti vogliono in futuro seguire il suo percorso nel mondo del pallone. 'Un po' di anni fa la Figc utilizzava come slogan per reclutare gli arbitri la frase un modo diverso di fare sport - ha concluso Rocchi -. Se avessi avuto mezzi tecnici adeguati, mi sarebbe piaciuto fare il calciatore e non l'arbitro. Poi però, quando mi sono accorto dei miei limiti, la scelta di fare l'arbitro è stata la via giusta: è un'attività che sicuramente ti fa appassionare nelle diverse esperienze che ti propone'.

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