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  • L’eterno dibattito intorno a Mutu

    L’eterno dibattito intorno a Mutu

    ome due linee parallele destinate a non incrociarsi mai. Estate 2011: il sogno Mutu e l’azzardo Mutu. Inverno 2012: l’indispensabile Mutu e l’insopportabile Mutu. Dallo scorso giugno a Cesena ci sono due correnti di pensiero, quelli che applaudono e quelli che fischiano, quelli che te l’avevo detto che avrebbe fatto la differenza e quelli che te l’avevo detto che non sarebbe servito a niente, quelli del sì e quelli del no. La spaccatura sul fuoriclasse della Romania c’era in estate, non si è risolta in autunno e ora scalda l’inverno di un Cesena che al momento non riesce a tirarsi su in classifica e nel morale. Ruota tutto intorno a Mutu: geniale contro alcuni, irritante contro altri, decisivo con le piccole, modesto con le grandi. Ecco i pro e i contro del numero 10 del Cesena dopo il girone d’andata.

    INDISPENSABILE
    Innanzitutto, è il capocannoniere per distacco di una squadra che non segna quasi mai visto che ha firmato il 50% dei (pochissimi) gol del Cesena: 6 su 12. Mutu non è una prima punta, nonostante le fallimentari idee estive di Giampaolo, ma sente comunque la porta molto più delle altre prime o seconde punte che giocano al suo fianco (tutti gli altri attaccanti bianconeri sono ancora a secco dopo la partenza di Eder). Ma soprattutto i gol del numero 10 romeno hanno portato i punti. Solo la prima rete in campionato, realizzata a fine settembre contro la Lazio, si è rivelata inutile mentre la meravigliosa doppietta contro il Genoa, il colpo di testa di Palermo e l’altro bis che ha schiantato il Novara hanno fruttato complessivamente 9 punti sui 15 conquistati nel girone d’andata da tutta la squadra. Riassumendo: 6 gol e 9 punti. La media è discreta e in prospettiva Mutu potrebbe chiudere la stagione a quota 12-13 gol, un bottino che tutti firmerebbero. Una delle incognite che hanno accompagnato il trasferimento di Re Adrian al Cesena, poi, riguardava le condizioni fisiche del romeno: dopo i tanti problemi accusati nell’ultimo biennio viola (anche fisici), finora Mutu ha dimostrato invece di essere perfettamente integro e di non chiudere mai con il fiatone alla domenica. Praticamente tutti i suoi compagni di reparto hanno accusato almeno un infortunio muscolare o articolare, mentre l’asso romeno non ha ancora saltato una partita per un guaio fisico e neppure l’entrata-killer di Rinaudo, due domeniche fa contro il Novara, lo ha messo ko.


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