'Michel, ma lei fuma' disse un giorno Gianni Agnelli a Platini, che rispose: 'L'importante è che non fumi Bonini, Avvocato'. Per capire l'importanza che aveva nello spogliatoio della Juventus degli anni '80 questo 51enne di San Marino, basterebbe raccontare questa semplice battuta. 'La Juventus in cui giocavo io era composta da sette campioni del mondo e da altri grandi campioni, come Boniek e Platini - ha raccontato proprio Massimo Bonini, ospite ai microfoni di Radio Toscana -. Era un gruppo formato da grandi persone, che stava bene insieme. Mi sono affermato con la Juve, anche se al dire il vero è un'altra maglia bianconera ad avermi lanciato nel grande calcio, visto che a Cesena ho passato tre anni, conquistato una storica promozione, insieme a molti compagni di squadra che erano romagnoli'.

'Ho visto il Cesena contro la Lazio e ha disputato un'ottima partita, giocando alla pari con l'ex capolista e dimostrando che può stare al meglio in serie A - ha aggiunto l'ex centrocampista anche del Bologna -. Farà fatica a salvarsi, dovendo lottare fino all'ultima giornata, ma la squadra di Ficcadenti ha individualità che poche altre formazioni hanno: penso a Parolo, che già l'anno scorso ha disputato un ottimo campionato e si sta ripetendo quest'anno, visto che fa bene sia la fase offensiva che quella difensiva. Giaccherini invece mi ricorda Hassler: come il tedesco, abbina qualità e quantità, aggiungendo quella dinamicità che nessuno ha nel suo ruolo. Credo che fin dal prossimo mercato Giaccherini sarà un pezzo pregiato che farà gola a molte big. Schelotto infine è un ragazzo che fa della forza fisica il suo pregio: è completo, e anche se utilizzato a partita in corso, ad esempio sabato prossimo contro la Fiorentina, può mettere molto in difficoltà la squadra di Sinisa Mihajlovic, in affanno in quella zona di campo'.