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  • La Coppa del Re in diretta su facebook: la Spagna fa scuola, in Italia quando?

    La Coppa del Re in diretta su facebook: la Spagna fa scuola, in Italia quando?

    L’obiettivo era valorizzare la Copa del Rey e a giudicare dai numeri (parziali) sembra che il target sia stato centrato: le semifinali della coppa nazionale spagnola sono state trasmesse live sulla pagina Facebook della Liga in 40 paesi al mondo e Mark Zuckerberg, in attesa dell’ultimo dei quattro match in programma stasera, si è potuto godere qualche milioncino di social-spettatori sparsi nei Paesi di cinque continenti. Tutti incollati al pc per guardare il penultimo passo di un torneo che mai avrebbe avuto all’estero una così ampia audience potenziale sfruttando gli storici canali televisivi.

    L’andata e il ritorno di Atletico Madrid contro Barcellona e solo il primo round di Celta Vigo-Alaves hanno totalizzato in aggregato 3,5 milioni di views, 300mila reaction e migliaia di condivisioni. Numeri piccoli-piccoli se raffrontati agli ascolti tv tradizionali, ma promettenti per il futuro, soprattutto se si continua a puntare sul mercato overseas: l’andata tra Atletico e Barca del primo febbraio è stata vista da meno di 400mila persone; il ritorno da 1,8 milioni di utenti Facebook. Un numero di spettatori quattro volte e mezzo più alto in una sola settimana: un affare.

    La scelta di trasmettere la Copa del Rey in diretta su Facebook nasce da un accordo tra La Liga e Mediapro: da un lato l’organizzatrice del torneo e dall’altro la società che ne detiene i diritti televisivi. L’idea è di quelle brillanti: promuovere il brand in 40 paesi del Pianeta trasmettendo gratis sulla pagina Facebook de La Liga la diretta streaming delle quattro partite. Sono tutti Stati nei quali nessun broadcaster detiene i diritti tv della Copa, di fatto una limitazione per tutti gli appassionati di Messi&co che avrebbero dovuto rinunciare a una manciata di serate di buon calcio.

    Chiamati all’ordine sono stati i tifosi di Regno Unito, Irlanda, Italia, Belgio, Russia, Turkmenistan, Tajikistan, Kyrgyzstan, Kazakhstan, Armenia, Belarus, Moldova, Azerbaijan, Uzbekistan, Lithuania, Lettonia, Estonia, Afghanistan, Georgia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ucraina, Myanmar, Corea del Sud, Cina, India, Pakistan, Sri Lanka, Bangladesh, Bhutan, Nepal, Maldive, Indonesia, Hong Kong, Singapore, Malesia, Tailandia, Laos, Cambogia, Vietnam, Australia, Nuova Zelanda, Filippine e Brasile.

    In Spagna, dove il brand è molto conosciuto e Mediapro ha pagato i diritti, i match sono stati mandati in onda dal canale Gol che ha trasmesso anche in streaming su Facebook, ma sulla propria pagina e non su quella della Liga. Così Mediapro è diventata una delle prime società editoriali a scegliere i canali social per mandare in onda un proprio evento e la Spagna è salita in cattedra. Oggi La Liga offre al calcio europeo una lezione sulla valorizzazione di un brand come la Copa del Rey, torneo snobbato dai broadcaster esteri ma apprezzato sempre di più dal pubblico in tutto il mondo.

    Scegliendo di regalare i propri match sulla più grande piattaforma Internet al mondo, gli spagnoli mettono in scena una imponente operazione di marketing che guarda non tanto a Paesi come il Regno Unito o l’Italia, ma a quella lontana Asia che custodisce i milioni di tifosi del futuro. Oggi restano affascinati da Celta Vigo-Alaves, domani sosterranno tutta La Liga e non – peccato – la Serie A. Intanto, dita incrociate per la finale: non si sa ancora se l’accordo per le semifinali possa essere esteso all’ultimo step, di certo in campo di sarà il Barcellona. Per la settima volta in nove anni. 

    da calcioefinanza.it

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