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  • La Juventus campione del mercato: giro d'affari da 315,5 milioni di euro

    La Juventus campione del mercato: giro d'affari da 315,5 milioni di euro

    E' scattata ufficialmente la 113ima edizione del campionato di serie A, mentre è ancora in corso la sessione estiva del calciomercato, messa in moto dai campioni d’Italia con tre colpi di mercato (Gonzalo Higuain per 90 milioni, Miralem Pjanic per 32 e Marko Pjaça per 23), che hanno dato linfa vitale all’intero segmento “domestico”. Di questo fiume di denaro, ben 122 milioni sono stati messi in circolo a favore del Napoli e della Roma, dirette avversarie per la conquista dello scudetto.

    A queste tre maxi operazioni bisogna aggiungere Dani Alves a parametro zero e Mehdi Benatia arrivato dalla Germania (Bayern Monaco), con la formula del prestito oneroso da 3 milioni e diritto di riscatto da 17 milioni al termine della stagione. Sul lato “uscite” i bianconeri hanno rispedito al mittente (il Real Madrid) Alvaro Morata per 30 milioni (nelle prossime ore Roberto Pereyra volerà in Inghilterra al Watford per 13 milioni), ma soprattutto hanno ceduto Paul Pogba al Manchester United per 105 milioni di euro più 5 milioni di bonus, dopo averlo strappato (quattro anni fa) dalla primavera del club britannico per una cifra irrisoria. Corsi e ricorsi storici targati Mino Raiola, agente del francese, più ricco di 36 milioni dopo il Pogback in terra britannica. I campioni d’Italia, tra cessioni e acquisti, hanno sviluppato affari per 315,5 milioni di euro (di cui 157,5 in acquisti, inclusi i 9,5 mln per il riscatto di Lemina). Confermando, ancora una volta, la coppia Marotta-Paratici come il vero motore del mercato della serie A.

    Per Napoli e Roma, tutto è collegato alle operazioni in entrata della società bianconera. In casa giallorossa l'effetto collaterale del passaggio di Pjanic ai bianconeri è stata la super plusvalenza da 36 milioni di euro (in questa cifrà c’è anche il risparmio del valore dell’ingaggio), mettendosi di fatto al riparo da eventuali warning dell’Uefa. Denaro fresco in parte reinvestito sul centrocampista Gerson (16,6 milioni) e sul difensore Thomas Vermaelen (prestito gratuito con diritto di riscatto dal Barça a 10 milioni).

    Per Inter e Milan c’è da fare un discorso a parte: i nerazzurri sono sotto osservazione da parte dei nuovi proprietari cinesi (il gruppo Suning), con l’occhio più rivolto ai paletti imposti dal fair play finanziario che a reali sogni di gloria. Ma è anche abbastanza evidente, a partire dall’arrivo del nuovo allenatore (l’olandese Frank De Boer), la volontà di tornare a contrastare i campioni d’Italia sul rettangolo di gioco. Un segno di discontinuità con il recente passato (Thohir/Moratti), così come la volontà di creare un nuovo ciclo sin da subito. Preso, per 22 milioni di euro più bonus, il laterale Antonio Candreva dalla Lazio (verrà pagato in quattro rate); il resto degli acquisti top della nuova Inter sono tutti “parametri zero”, come l’argentino Ever Banega e il turco Caner Erkin, mentre l’altro argentino Christian Ansaldi è costato appena 3 milioni.

    Sul fronte rossonero la situazione è ancora più complicata, perché il signing di poche settimane fa, da parte dei cinesi di Sino-Europe, affiancati dal fondo Haixia Capital, porterà a breve nelle casse del club 15 milioni di denaro fresco, il resto dell’anticipo (85 milioni) è previsto per la prima settimana di settembre, a calciomercato chiuso. Troppo poco per sognare in grande (al momento l’acquisto più oneroso è l’attaccante italiano Gianluca Lapadula per 9 mln, più uno di bonus pagabili in tre anni) e se nuove operazioni verranno chiuse, entro la data del 31 agosto, tutto sarà nel segno dei parametri zero o dei prestiti con diritto di riscatto.

    Per il resto del plotone (15 società di A, incluse Lazio e Fiorentina) non c’è molto da sognare. Troppo forte il divario con la parte alta del campionato. L’unico sogno percorribile è l’ingresso in Europa league nella prossima stagione. Anche se il caso del Sassuolo del patron Squinzi (coadiuvato dal manager Giovanni Carnevali), in corsa con la Stella Rossa per un posto in Europa (dopo l’ottima stagione 2015/16), è già un benchmark da seguire per il mercato tricolore: scoperta continua di giovani talenti, società solida ed un impianto (il Mapei stadium) a misura di territorio, con un posizionamento di marketing rivolto più alle famiglie che al bacino degli ultras.

    Fino ad oggi il calcio italiano ha prodotto cessioni all’estero per 28 calciatori (valore cartellini in area 289,47 mln, secondo i dati di Calciomercato.com). Dall’estero invece sono arrivati 61 calciatori per un volume d’affari vicino ai 185/200 milioni di euro. Sono stati intermediati più di 680 calciatori (tra Italia ed estero) per un giro d’affari di 561,49 milioni (in questa cifra sono inclusi i valori dei rientri da prestiti).

    Rispetto alla scorsa stagione il calciomercato, a poco più di 10 giorni dalla sua chiusura, è stato sicuramente più frizzante per tifosi e media, ma tutto è partito dall’approccio aggressivo della Juventus, forte di un fatturato in crescita (348 milioni di euro) e di una torta di ricavi da Champions (84 milioni), che consente programmazione ed investimenti. Per il resto le rivali dirette hanno ceduto pezzi pregiati (come nel caso di Higuain) senza realmente rafforzarsi. Il Napoli ha acquistato Piotr Zielinski e Lorenzo Tonelli dall’Empoli per un totale di 24 milioni, cui bisogna aggiungere il talento polacco Arkadiusz Milik (ex Ajax) per 32 milioni. Ma sarà difficile sostituire un centravanti come Higuain capace di segnare 36 reti nell’ultima stagione.

    Verrebbe da pensare quasi ad un “inchino” della serie A alla Juve, che ha la possibilità di scegliere i calciatori migliori, grazie anche ad una liquidità di cassa che gli altri club non possono vantare. Prosegue, più in generale, il trend dei parametri zeri e dei prestiti onerosi ed è in forte crescita la moda di spalmare i costi delle operazioni su più bilanci. Non è un segno di estrema attenzione ai costi, quanto piuttosto di mancanza di liquidità e chi ne ha (per valori della produzione superiori alla media o per presenza costante in Champions league) fa la differenza, creando un gap sempre più incolmabile con le rivali dirette.

    La top ten degli acquisti più costosi della serie A 2016/17

    1)    Gonzalo Higuain (proveniente dal Napoli – in forza alla Juventus): 90 milioni di euro
    2)    Miralem Pjanici (Roma verso Juventus): 32 milioni
    3)    Arkadiusz Milik (Ajax verso Napoli): 32 milioni
    4)    Marko Pjaca (Dinamo Zagabria verso Juventus): 23 milioni
    5)    Antonio Candreva (Lazio verso Inter): 22 milioni
    6)    Gerson Santos da Silva (Fluminense verso Roma): 16,6 milioni
    7)    Piotr Zielinski (Empoli verso Napoli): 14 milioni
    8)    Lorenzo Tonelli (Empoli verso Napoli): 10 milioni
    9)    Gianluca Lapadula (Pescara verso Milan): 9 milioni
    10)    Ciro Immobile (Torino verso Lazio): 8,5 milioni


    Marcel Vulpis per huffingtonpost.it (Elaborazione su dati Calciomercato.com) 

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