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La Juventus si è spaventata

La Juventus si è spaventata

I vecchi vizi della nuova Juventus hanno spaventato il mondo bianconero, congelato gli entusiasmi, seminato preoccupazioni. Due mesi di lavoro, e una profonda rivoluzione che ha ribaltato squadra e società, non hanno inciso sul rendimento juventino, provocando una sconfitta nella giornata inaugurale del campionato che mancava da 28 anni, come se non fossero bastati tutti i record negativi sgretolati nella stagione passata da Ferrara e Zaccheroni, da Secco e Blanc.

È chiaro che qualcosa non va, è chiaro che le novità hanno bisogno di tempo per essere assimilate, e i difetti per essere corretti. Marotta lavorerà a fondo in questi ultimi due giorni di mercato, con l'obiettivo minino di portare a Torino un difensore che sappia fare sia il centrale sia l'esterno sinistro e quello massimo di inserire in rosa un attaccante che garantisca gol o un terzino mancino di livello internazionale. È probabile che Marotta e Delneri abbiamo sottovalutato alcuni limiti della squadra. Altri (come la mancanza di un centrocampista di qualità) li avevano individuati soltanto  a lavori in corso: infatti è arrivato Aquilani. Ma l'esordio di Bari ha dimostrato come il 4-4-2 juventino sia ancora molto lontano da quello, già collaudato, del Bari: si è sentita la mancanza di un lanciatore (come Almiron), di ali che pretendano il pallone in corsa e non lo aspettino sui piedi (come Alvarez), di un attaccante che retroceda per rifinire (come Barreto)


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