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  • La nuova Las Vegas| europea

    La nuova Las Vegas| europea

     

    Prendete una sconosciuta cittadina irlandese, aggiungetele un ex agente di polizia e mixate tutto con circa 450 milioni di euro: il risultato sarà la nuova Las Vegas made in Europe. Tra qualche anno infatti i giocatori del vecchio continente non dovranno attraversare l'Oceano per recarsi alla Mecca del gioco, basterà sorbirsi qualche oretta di volo.

    Two-Mile Borris: l'avete mai sentita? Trattasi di un villaggio nel centro-sud dell'Irlanda abitato da 500 anime nella provincia di Munster, contea di Tipperary.

    Ad oggi in città sono presenti una scuola elementare, l'ufficio postale, una chiesa, due pub e due negozi (non si sa bene di cosa). Tra circa tre anni però Two-Mile Borris diventerà la capitale del gambling europeo. Un progetto ambizioso e certamente controverso viste le leggi sul gioco vigenti in Irlanda.

    Al centro di questo maxi-investimento da oltre 450 milioni di euro c'è Richard Quirke un volto molto noto sull'isola: ex agente di polizia presto divenuto direttore di moltissime sale da gioco. Quirke ha proposto l'idea della "Las Vegas del Vecchio Continente" alla Caesar Entertainment (ovvero ad Harrad's) che ha colto la palla al balzo. L'unico ostacolo da superare, come detto, erano le leggi irlandesi che vietano la costruzione di casinò e sono molto severe in tema di gioco. La legalissima scappatoia però, da sempre utilizzata e utile anche per il nuovo complesso a Two-Miles Borris, è quella di inquadrare le diverse sale come club privati. E così succederà.

    Ma vediamo come sarà la nuova cittadina: ovviamente al centro di tutto c'è il Casinò che avrà un'estensione di 6 mila metri quadrati con gran parte dello spazio dedicato al poker (sia per i tornei che per il cash game). Inoltre però ci saranno anche altre attrazioni: un ippodromo, il classico hotel a 5 stelle con almeno 500 camere a disposizione, un cinodromo, un campo da golf a 18 buche e l'eliporto per chi volesse arrivare "con mezzi volanti propri".

    L'Irlanda ha acconsentito a questo progetto in virtù anche di una situazione economica disastrosa. La crisi si è fatta sentire molto e il paese non riesce ad uscirne: la disoccupazione è al massimo storico e quindi le autorità non hanno certamente opposto eccezioni a questo progetto che darà lavoro a tantissima gente, sia in fase di costruzione che in fase operativa.

    Il nuovo complesso inoltre avrà il merito di portare una notevole quantità di turisti in Irlanda: certo, saranno anche turisti "del gioco" ma sempre meglio di niente. E se il paese riuscirà a sfruttare tutta questa nuova visibilità, la strada che porta al benessere e all'uscita dalla crisi economica sarà meno in salita.

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