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  • Roma, la 'prigione dorata' di Zarineh: 'Aspetto gennaio'
Roma, la 'prigione dorata' di Zarineh: 'Aspetto gennaio'

Roma, la 'prigione dorata' di Zarineh: 'Aspetto gennaio'

  • Germano D'Ambrosio

Strana storia quella di Keivan Zarineh, 25enne attaccante capitolino di padre iraniano, formatosi nelle giovanili della Juventus. Arrivato alla Roma (non giovanissimo) dopo varie esperienze tra i dilettanti, non ha mai avuto il privilegio di indossare la tanto agognata maglia giallorossa. Dopo una peregrinazione infinita sui campi della Lega Pro è tornato recentemente ad allenarsi a Trigoria, 'prigioniero' di un lussuoso contratto fino al 2011. Ma Ranieri, manco a dirlo, non lo vede. Calciomercato.com ha ascoltato la sua viva voce.

Sei tornato ad allenarti con la Roma ma attualmente sei ai margini della squadra. Quale futuro vedi davanti a te?

'Per ora penso solo ad allenarmi per farmi trovare pronto per qualsiasi evenienza. Sicuramente l'obiettivo è aspettare il mercato di gennaio'.

C'è la possibilità che si arrivi anche ad una rescissione di contratto con la Roma per poterti accasare altrove a parametro zero?
'Beh, dipende se troviamo un accordo…'.

Keivan, ripercorriamo brevemente la tua carriera. Presentazione in grande stile all'Olimpico con la Roma nel 2007, poi tre stagioni in prestito poco fortunate con Cisco Roma, Valle del Giovenco e Paganese. Cos'è stato in questi tre anni a non farti esprimere a grandi livelli?

'I fattori sono tanti. Sicuramente ci si aspettava molto di più da me. Alla fine non sempre i risultati vengono, non sempre si realizza quello che si spera. Senz'altro posso dire che c'è stato del mio, ma anche situazioni poco felici, come l'anno scorso, o ambienti poco felici… e poi qualche infortunio di troppo nel primo anno. Ecco, non voglio dare la colpa alla sfortuna, ma diciamo che una serie di fattori mi hanno fatto perdere un po' di tempo. Però, alla fine, non si molla'.

Col senno di poi, ti sei pentito di aver fatto un salto in avanti forse troppo lungo, trasferendoti in un grandissimo club come la Roma?

'Quello doveva era un inizio, un punto di partenza. Lo scopo era partire da lì e poi andare in altre squadre per prepararmi. Le scelte delle destinazioni sono fondamentali; col senno di poi è facile dirlo, all'inizio queste scelte mi andavano bene, ma alla fine si sono rivelate tutte sbagliate e non mi hanno aiutato, sicuramente anche per demeriti miei, a migliorare, ad esprimermi, e ad arrivare a quello che ci si aspettava'.

È un momento difficile in casa Roma, che atmosfera si respira nello spogliatoio giallorosso?
'Da quello che vedo la squadra c'è, è pronta. Si tratta solo di un momento un po' difficile, ma niente di più'.


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