Ieri il rientro in gruppo, domenica il ritorno in campo. Andrea Poli si è finalmente lasciato alle spalle l'infortunio muscolare che lo ha tenuto ai box per oltre un mese. L'ultima presenza risale al 16 settembre, quando la Sampdoria espugnò Pescara e volò a otto punti (nove senza la penalizzazione). Poi il buio su Poli, lo stesso che dopo poco sarebbe calato anche sulla squadra di Ferrara. Il centrocampista blucerchiato è ancora imbattuto in campionato, un talismano per un ambiente che contro il Cagliari cerca il successo per rimettersi in carreggiata. Fino ad ora per lui solamente tre partite, in cui la forma non era la migliore ma che hanno rinsaldato la convinzione di aver fatto la scelta giusta. Perché Andrea ha passato un'estate tormentata fatta di trasferimenti saltati e di un mercato continuo in cui un po' tutti hanno bussato alla porta di Sensibile cercando di strapparlo a Ferrara. Il tecnico ha sempre detto di ‘no’, donando a Poli la fiducia che altri non gli avrebbero potuto assicurare.

In questa estate lunghissima Poli ha parlato poco, è rimasto a Genova con il solito sorriso sulle labbra e quella professionalità che lo accompagna da quando giovanissimo varcò i cancelli di Bogliasco. Ora che non è più una giovane promessa ma un centrocampista nel giro della Nazionale poco è cambiato in questo ragazzo taciturno che vive lontano dai riflettori e fa parlare il campo al suo posto. La Sampdoria lo ha aspettato, e con lui finalmente ritroverà il centrocampo titolare, quello che vive nutrendosi della luce di Maresca ma che non può fare a meno degli scudieri Obiang e Poli. Perché se è vero che il numero di centrocampisti in rosa è alto, è altrettanto vero che le riserve sono tali per un motivo. Munari e Renan non hanno le qualità per essere titolari in una squadra che ha una gran voglia di crescere, mentre Soriano e Krsticic, all'esordio nel massimo campionato, si devono ancora svezzare. Domenica ritorna Poli l'imbattuto, la Samp conta anche su di lui per ritrovare la retta via.