Calciomercato.com

  • La strana regola del calcio inglese che in Italia farebbe discutere. Se Iago...

    La strana regola del calcio inglese che in Italia farebbe discutere. Se Iago...

    • Guglielmo Cannavale
    C’è una tradizione, tutta inglese, che farebbe scalpore in Italia. In Premier i giocatori in prestito non possono giocare contro il loro club di appartenenza. L’ultimo caso? Jack Wilshere contro l’Arsenal, lui che è in prestito al Bournemouth. Un’assenza che poi si è fatta sentire, quando i Gunners hanno rimontato. 

    COME INIZIÒ - I giocatori in prestito non possono giocare contro i club che ne detengono il cartellino: questa regola è in vigore dal 2004, tutto partì da un episodio particolare. Lomana LuaLua, in prestito dal Newcastle al Portsmouth, segnò il gol del pareggio allo scadere. Poi si scusò con i tifosi del Newcastle. Da quel giorno diventò una norma, ma anche prima i club potevano impedire ai giocatori in prestito di giocare nei due incroci stagionali. La Uefa però lo impedisce: successe al Chelsea, che in Champions League giocò contro Courtois prestato all’Atletico Madrid. In Inghilterra continua a essere così, anche se c’è qualcuno che prova a ribellarsi: sono in genere i club minori a protestare.

    SE IN ITALIA… - E in Italia cosa succederebbe? Pensate a Torino-Roma del 27 settembre, finì 3-1 per il Toro grazie alla doppietta di Iago Falqué. In Inghilterra non avrebbe neanche potuto giocare. Culture diverse, giusto o sbagliato che sia. Sempre per la Roma, ricordate quando Skorupski, in prestito all’Empoli, parò tutto contro i giallorossi? Ma se avesse giocato il secondo portiere, sarebbe stato un campionato falsato. Di casi ce ne sono stati tanti negli ultimi anni e ce ne saranno ancora. Chi ha ragione, la Premier o la Serie A? A sentire il parere Uefa, stavolta sembra che gli italiani abbiano preso la giusta decisione. 

    Altre Notizie