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  • Lamela:| Una stella al San Paolo

    Lamela:| Una stella al San Paolo

    E’ uno che va di corsa Erik Lamela, che non perde tempo. Uno che esordisce a 17 anni con la maglia del River, che a 18 segna il primo gol, che a 19 lascia la sua Argentina per sbarcare in Italia, alla Roma. A uno così, a uno che va sempre di corsa, quei 2 mesi iniziali dell’avventura in giallorosso passati senza poter giocare devono essere sembrati un’eternità. Al "Coco" che non perde tempo erano poi bastati 8 minuti (otto come il suo numero di maglia) di gioco, 8 minuti per segnare il suo primo gol in Serie A. Un gol decisivo, che bastò alla Roma per battere il Palermo.

    Gliene bastarono meno della metà per fare il bis. Era il 18 dicembre del 2012, la Roma di Luis Enrique era reduce da una serie orribile (i ko contro Udinese e Fiorentina), anche se la settimana precedente c’erano stati cenni di risveglio col pareggio contro la Juve. Insomma, la trasferta contro il Napoli che vinceva in Italia e in Europa sembrava proibitiva. A "sparigliare", a dare la scossa, a cambiare almeno per qualche mese la storia ci pensò un colpo di genio di Erik: minuto numero 3, palla innocua sulla sinistra, Lamela mette il suo piede sinistro e anticipa un avversario, salva la palla dal fallo laterale e punta verso il fondo. Lo chiudono in due, lui fa passare la palla sotto la pianta del piede, resiste a uno spintone, di più, lo usa come catapulta, palla da una parte e lui dall’altra, in mezzo a due difensori saltati come birilli.

    Poi il cross teso che, deviato, finisce in rete. La Roma è avanti, la Roma vincerà quella partita. Ecco, stasera a Napoli per lui avranno un’attenzione particolare. Perché ancora ricordano quella giocata, ma non solo. Perché nel frattempo Lamela da grande idea di talento è diventato grande giocatore a tutti gli effetti, capace di segnare 10 gol in 14 partite (gli ultimi due contro il Milan per salutare il 2012), che potevano essere parecchi di più senza quell’infortunio alla caviglia che lo ha tenuto fuori per un po’. Zeman sa di avere tra le mani un gioiello e dall’inizio della sua seconda avventura romana gli ha sempre dedicato un’attenzione particolare. Stimolandolo a fare sempre meglio.

    Quando tutti si soffermavano sui record di fondo stabiliti da Erik nel corso del ritiro, il boemo rispondeva dicendo di lui e di Nico Lopez: «Entrambi hanno capito poco, ma miglioreranno». Ha avuto ragione Zeman. Lamela è migliorato tantissimo. Ieri un altro "chi va là": «Certi gesti in campionato si pagano» con riferimento alla gomitata in amichevole ad Orlando. Reazioni che Lamela ancora deve imparare a controllare. Come quella dello scorso anno contro la Juve in Coppa Italia su Chiellini per la quale sarà assente tra dieci giorni con la Fiorentina. Lì Zeman non potrà contare su di lui. Stasera sì, stasera può illuminare di nuovo la notte di Napoli.

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