Dove è finito Senad 'Speedy' Lulic? L'anno scorso si sbloccò a Bologna (23 ottobre 2011): segnò la prima delle quattro reti in biancoceleste e diventò una delle rivelazioni del campionato. Allora niente sembrava poter fermare la sua corsa, un'ascesa fatta di assist e gol pesanti, come quelli realizzati a Cagliari o contro l'Udinese, il suo primo all'Olimpico. Titolare inamovibile di Reja e nuovo beniamino dei laziali. Ieri una bella sorpresa, oggi una certezza. O, almeno, era così che doveva andare. Di più: Lulic era il solo giocatore della Lazio di cui Petkovic aveva conoscenza diretta: lo aveva già allenato prima al Bellinzona e poi nello Young Boys, e per questo si pensava che questa potesse essere la stagione della consacrazione definitiva. Logica, quindi, la decisione della Lazio di respingere gli assalti estivi di Bayern e Chelsea: se con Reja, da esterno alto, era andato forte, figuriamoci sotto le direttive di 'Petko'.

L'attualità, invece, dice altro. Sarà una questione di ruolo, saranno i problemi di forma fisica o le sirene del mercato (anche l'Inter sembra interessata), ma Lulic è scomparso, scivolato in panchina dopo un inizio di stagione non all'altezza delle aspettative. Involuto e macchinoso, terzino o esterno alto fa lo stesso. Prigioniero della sua duttilità. 'Può coprire tutta la fascia', diceva il tecnico prima di spedirlo ancora più all'esterno. In panchina. È vero che qualche noia alla caviglia ha strozzato la crescita atletica, ma quello di Lulic è forse più un problema di ruolo: Radu, più affidabile in chiusura, gli ha soffiato il posto da terzino e Mauri sta andando alla grande e non si può levare. Contro l'Inter, complici le assenze di Konko e Cavanda, potrebbe arrivare una nuova chance da terzino destro. Di fatto è diventato un tappabuchi. A oggi Lulic è la prima alternativa per almeno tre ruoli, è l'uomo che allunga la panchina corta della Lazio e che copre il posto che Mauri potrebbe lasciare vacante per il calcioscommesse.

(Corriere della Sera - Edizione Roma)