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  • Lazio, Cissè:| Vuole il gol scaccia-crisi

    Lazio, Cissè:| Vuole il gol scaccia-crisi

    • M.A.

    Ogni domenica che Djibril Cisse non gioca o non segna, il lunedì successivo si scatena il caos sulla sua persona. Qualche volta il francese ci ha messo del suo, vedasi esternazioni su Twitter, in altri casi invece la bufera è partita dall'esterno. Come ieri, quando L'Equipe, il più autorevole dei giornali sportivi francesi, ha svelato che l'Auxerre, club in cui Cisse ha militato a inizio carriera (70 gol in 128 presenze), sarebbe pronto a far tornare il francese a gennaio, in prestito, garantendogli quella maglia da titolare che nella Lazio non è più assicurata. Possibile la volontà dei francesi, ferma la reazione della società biancoceleste: Cisse non si tocca, si è investito tanto su di lui e, pur senza le valanghe di gol a cui aveva abituato in tutta la carriera, il suo rendimento è ritenuto soddisfacente.

    Lo stesso Djibril, che non è certo contento di mancare l'appuntamento col gol dal 15 settembre, non sta valutando l'ipotesi di cambiare aria. Soprattutto per motivi d'orgoglio: in carriera ha vinto tutte le sfide che ha affrontato, compresi i recuperi dai due gravissimi infortuni che potevano decretarne l'addio al calcio. Vuole sfondare nel calcio italiano a tutti i costi, anche se gli ci vorrà più tempo di quel che è servito a Klose. Il tedesco si è subito innamorato dell'italian way of life. Il francese non si è ancora ambientato nello stesso modo, si sente un anglosassone, ama la precisione, gli stipendi pagati al 26 del mese, la puntualità e la colazione abbondante. Ma, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non ha mai fatto pesare qualche suo disagio, è tutto fuorché un capriccioso o una prima donna.

    Su questo i compagni sono categorici: con chiunque si parli il ritratto che ne esce fuori è di un ragazzo straordinario, leale, disponibile, umile e simpaticissimo. E qualcuno non si capacita neanche del perché il francese sia così nell'occhio del ciclone: abbiamo sostenuto Zarate per tanti anni e non faceva mai assist - questo il ragionamento - perché adesso ce la prendiamo con uno che magari non sta segnando ma ha già mandato in rete tante volte i compagni? Lo stesso Reja ha grande stima del giocatore. Lo ha messo in panchina quattro volte di fila in campionato e Djibril non ha mai protestato. Domani, col Chievo, lo farà ripartire da titolare. Chiedendogli di non cercare il gol a tutti i costi, sarebbe controproducente. Ma sapendo che, se dovesse arrivare, il suo primo Natale romano di Djibril sarebbe indimenticabile.

    (Il Tempo)

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