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  • Lazio e Mauri deferiti per il calcioscommesse VIDEO

    Lazio e Mauri deferiti per il calcioscommesse VIDEO

    • M. A.

    Stefano Mauri rischia grosso. E la Lazio trema. I deferimenti della Procura federale sull’ennesimo filone dell’inchiesta Scommessopoli avviata dalla Procura penale di Cremona sono arrivati puntuali. E le notizie per il club biancoceleste, per quanto attese, non sono certo positive.

    Le accuse mosse dal procuratore Stefano Palazzi nei confronti di Mauri - come riportato da Il Tempo - sono pesanti: illecito sportivo per le presunte combine delle gare Lazio-Genoa 4-2 e Lecce-Lazio 2-4, ultime due giornate del campionato 2010/11. Secondo la Procura, il capitano biancoceleste avrebbe contribuito ad alterare il risultato delle partite, violando gli articoli 1 e 7 del codice di giustizia sportiva, e per di più avrebbe scommesso sulle due gare, pratica vietata dall’articolo 6.

    Per sostenere l’accusa, nelle 95 pagine del deferimento recapitate agli avvocati Palazzi ha citato i rapporti tra Mauri e l’«amico fraterno» Alessandro Zamperini (ritenuto «il principale referente dell’organizzazione criminale» degli Zingari), con il quale il capitano biancoceleste è rimasto in contatto telefonico sino alle 2.30 della notte del 14 maggio, a poche ore dalla sfida contro il Genoa. Per la Procura il motivo è chiaro: combinare il risultato della partita e poi scommettere con la scheda telefonica intestata a Samanta Romano e utilizzata tra il 13 e il 28 maggio.

    Una trama simile, sempre nella ricostruzione della Procura, avrebbe preceduto la sfida tra Lecce e Lazio, gara disputata il 22 maggio 2011. Negli uffici della Procura Zamperini ammise di aver avvicinato Stefano Ferrario per proporre la combine (incontro confermato dall’ex difensore del Lecce), ma allo stesso tempo negò ogni contatto con Mauri. Palazzi, anche in questo caso, ritiene però credibili le parole di Gervasoni. «Entrambi i club furono coinvolti. E Gegic mi disse che pagò 400 mila euro ai giocatori delle due squadre».

    Da queste accuse dovrà difendersi Mauri, partito per il ritiro insieme al resto della squadra e incoraggiato dai tifosi sia a Fiumicino che all’arrivo ad Auronzo. «Non siamo sorpresi per le contestazioni della Procura – ha spiegato Matteo Melandri, legale del calciatore – ma certo è particolare trovare un solo giocatore della Lazio e uno del Genoa per una partita ritenuta combinata». La stessa posizione è stata ribadita dal club biancoceleste in una nota ufficiale: «La Lazio ha fiducia nella correttezza di Mauri e confida che il capitano dimostri la sua estraneità ai fatti contestati».

    Di sicuro le richieste della Procura federale saranno pesanti: almeno 4 anni di squalifica per Mauri, fino a 5 punti di penalizzazione per la Lazio – da scontare in ogni caso nel prossimo campionato – chiamata a rispondere a livello di responsabilità oggettiva (Palazzi ha rinviato a giudizio per lo stesso motivo anche Genoa e Lecce, oltre ai tesserati Gervasoni, Zamperini, Milanetto, Mario Cassano, Benassi, Ferrario e Rosati). La strada è ancora lunga – il primo grado di fronte alla Commissione Disciplinare non comincerà prima del 24 luglio – ma sullo sfondo appare un incubo. In caso di penalizzazione, l’Uefa potrebbe persino escludere la Lazio dalla prossima Europa League. Un incubo per ora lontano e smentito dal club: «La Lazio rischia al massimo una penalizzazione – ha spiegato l’avvocato Gentile – ma noi abbiamo piena fiducia in Mauri». I tifosi sono d’accordo, ma ora bisogna convincere i giudici.

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