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  • Entusiasmo e scoramento: Lazio a due facce

    Entusiasmo e scoramento: Lazio a due facce

    • Marco Anselmi

    Robert Luis Stevenson, quando scrisse della scissione della personalità raccontando de 'Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde', di certo non pensava al tifoso della Lazio, ma ora qualche attinenza si può trovareMutatis mutandis ovviamente, visto che non stiamo parlando né di assassini né di psicanalisi, ma 'semplicemente' di calcio. Sì, semplicemente lo scriviamo tra virgolette, perché il calcio è evidentemente anche sociologia e non solo sport.

    Uno scenario entusiasta, ricco di sorrisi e di facce pronte ad iniziare a fare sul serio è disegnato sotto le tre cime di Lavaredo: i giocatori parlano con i tifosi, autografano maglie e fogli di carta per i bimbi e i loro genitori (che sono più emozionati dei figli), si divertono a fare battute insieme e c'è un clima effettivamente bello, disteso, sereno. Scendendo di 658 chilometri lo scenario è diverso, decisamente diverso.

    A Roma di ombra e di cime ce ne sono poche, i sette colli non ossigenano poi così bene, la temperatura è alta nonostante il meteo. Nella capitale il tifoso della Lazio mastica amaro, c'è un po' di scetticismo sul mercato: 'La Roma ha preso Destro, e noi?'. I sostenitori biancocelesti, che aspettano a Fiumicino l'arrivo dei quattro campioni promessi, non vedono ancora sbarcare nessuno: 'C'è ancora tanto tempo' dicono dalla società, e 'qualcuno arriverà'.

    Ma il tifoso a Roma è irrequieto, ha voglia di sapere con chi e in quali ruoli si rinforzerà la Lazio. Si pensa a quello che sarà il futuro, e tutto sommato è giusto che sia così, perchè chi non può vivere la Lazio da vicino deve anche arrabbiarsi, se necessario, per quello che non si sta facendo, mentre chi ha la fortuna di essere ad Auronzo di Cadore deve sognare e ridere, ma non 'abbassare la guardia' a proposito delle modalità con cui la società sta lavorando per rafforzare la squadra.

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