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  • Lazio con la maglia: no al razzismo. Complimenti, Lotito (e Governi)

    Lazio con la maglia: no al razzismo. Complimenti, Lotito (e Governi)

    Tratto da www.globalist.it.

    La rissa al pub di Campo de' Fiori contro i tifosi del Tottenham aveva una connotazione essenzialmente antisemita e fascistoide ed era guidata da ultras della Roma.

    Eppure, mediaticamente, la colpa è stata data alla Lazio, dove pure in alcune frange della tifoseria non mancano elementi impresentabili e razzisti. La tifoseria della Lazio - per colpa di minoranze molto attive negli anni passati e in parte anche adesso - ormai si è fatta la nomina. E i media, spesso distratti in altre occasioni, se si tratta di Lazio non fanno passare nulla o, anzi, amplificano. Laziali razzisti e fascisti? Ovviamente non è vero. Eppure questo tutti dicono.


    Partendo da questa constatazione, nei giorni scorsi, il nostro editorialista Giancarlo Governi aveva lanciato al presidente Lotito l'idea di un gesto forte che spezzasse questo luogo comune, da un lato, e dall'altro prendesse nettamente le distanze da quelle minoranze che ancora si manifestano con gli odiosi "buu" e cori disdicevoli.
    Lotito ha raccolto l'idea di Governi.

    E probabilmente il presidente della Lazio l'avrebbe fatto la sera stessa di Lazio-Tottenham se non fossero state necessarie autorizzazioni Uefa che richiedevano più giorni.


    L'iniziativa è importante e va dato atto a Lotito di aver scelto di lanciare un segnale forte ed inequivocabile. Che ha fatto il paio con la scelta di visitare il tifoso del Tottenham ferito nel raid e di contribuire alle spese dei familiari che sono accorsi al suo capezzale.


    La Lazio oggi ha vinto, anche prima di scendere in campo. Grazie al presidente Lotito, grazie a Giancarlo Governi che si è battuto per questa iniziativa e la soddisfazione di Globalist per avere, seppure in minima parte, contribuito a questo risultato.


    Ora c'è da aspettarsi che gli altri presidenti facciano lo stesso e ci aspettiamo una stampa equanime che sente in "buu" quando vengono da nord e anche da sub. E magari c'è da augurarsi che anche un dirigente della Roma faccia una visita al tifoso inglese. Per prendere le distanze dai razzisti che albergano in tante squadre. (M. Vic)

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