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  • Lazio-Juventus, partita e mercato?

    Lazio-Juventus, partita e mercato?

    • M. A.

    Forse domani sera conviene davvero perdere contro la Juventus. Magari non per fare un dispetto alla Roma, impegnata nella rincorsa scudetto ai bianconeri, ma semplicemente per fare un favore alla Lazio. Mancano sei giorni alla chiusura del mercato invernale e la situazione biancoceleste è deprimente: zero acquisti e zero cessioni. E in quest’ultimo caso viene da dire per fortuna perché, se è vero che la Lazio ha necessità di sfoltire la rosa vendendo alcuni giocatori finiti ai margini del progetto (vedi Floccari e Ciani), è altrettanto vero che la cessione più probabile e temuta in queste ore è quella di Hernanes, una delle poche stelle rimaste a Formello.
    Reja ha chiesto rinforzi, e in fretta, si aspettava qualcosa già dopo la vittoria con l’Udinese ma la società biancoceleste per ora è immobile. Non si è mai nascosto Edy, un rinforzo in difesa e uno in attacco diventano prioritari per ambire ancora all’Europa. Ecco allora che la sfida con la Juventus, come riporta Il Tempo, diventa crocevia decisivo per le sorti del mercato biancoceleste: una vittoria dimostrebbe, secondo la dirigenza, che l’organico è al completo e non ha bisogno di innesti. Ma anche che Petkovic ha avuto più di qualche responsabilità nella crisi biancoceleste. In caso contrario, invece, i desideri di Reja verrebbero accontentati e proprio a partire dal reparto avanzato.
    Quagliarella resta l’obiettivo numero uno, oggi la Lazio sferrerà l’ultimo tentativo per portare a Roma l’attaccante, proporrà un prestito con diritto di riscatto a giugno, fissato a 7 milioni di euro. Non sarà facile convincere la Juventus, Vucinic resta con le valigie in mano e Conte non ha nessuna intenzione di lasciar partire il campano. Il giocatore però avrebbe già dato la sua disponibilità per il trasferimento e trovato l’accordo a 1.5 milioni a stagione più bonus fino al 2017. Tanto da aver chiesto informazioni sulla maglia numero 27 (ora di Cana), la sua da sempre in onore di Niccolò Galli, suo compagno nelle Nazionali giovanili, tragicamente scomparso nel 2001.

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