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  • Lazio-Keita, guerra senza fine: Lotito lo cede, ma alle sue condizioni
Lazio-Keita, guerra senza fine: Lotito lo cede, ma alle sue condizioni

Lazio-Keita, guerra senza fine: Lotito lo cede, ma alle sue condizioni

  • F.A.
Sembra ancora lontana la parola "fine" sulla querelle tra la Lazio e Keita. Il rapporto tra l'esterno offensivo e il club biancoceleste è ai minimi storici, con il giocatore che fin dal primo giorno di ritiro ha espresso la sua volontà di cambiare aria e lasciare Roma. Una volontà concretizzatasi con la scelta di Keita di non presentarsi nel giorno dell'inizio del ritiro estivo della Lazio, una decisione che ha incrinato definitivamente i rapporti tra le parti.

NIENTE RINNOVO, NIENTE CESSIONE - Dopo altri giorni di tensione, Keita decise di raggiungere i compagni di squadra nel ritiro di Auronzo di Cadore, ma la situazione non registrò miglioramenti: isolato e mal visto dal resto della squadra, con l'agente che rifiuta le proposte di rinnnovo della Lazio e con Lotito che rimane fermo sulla sua richiesta di 30 milioni di euro per il cartellino di Keita, una valutazione che fin qui ha spaventato tutte le pretendenti. Una situazione che si è trascinata fino alla vigilia della prima giornata di campionato, quando Inzaghi ha lasciato Keita fuori dalla lista dei convocati, sancendo la rottura definitiva tra il giocatore e la Lazio.

LE ACCUSE DELLA LAZIO, LA REPLICA DELL'AGENTE - Il tecnico laziale ha spiegato i motivi della scelta di escludere Keita dai convocati: "Ha avuto un problema fisico, ha fatto degli esami e sono stati negativi. Quando ha provato ad allenarsi, diceva che aveva ancora dei problemi e che non poteva essere inserito nei convocati. Io voglio gente che sia orgogliosa di indossare la maglia della Lazio". Concetto ribadito da Angelo Peruzzi, team manager del club: "Volevamo farlo curare, è rimasto a farsi i fatti suoi". Da qui il primo comunicato della Lazio, che ha anche paventato l'ipotesi di passare alle vie legali contro il giocatore per tutelare la propria immagine, accusandolo di scarsa professionalità. Una presa di posizione forte e decisa, che ha contrariato il procuratore di Keita, Roberto Calenda, che nella giornata di oggi ha definito il comportamento della Lazio "inspiegabile e inaccettabile". Causando l'ennesima replica dei biancocelesti, che hanno ribadito l'inequivocabilità dei referti medici, continuando a sostenere la mala fede di Keita nel fingere un infortunio per favorire una sua eventuale cessione.

QUALE FUTURO PER KEITA? - Appare chiaro che il futuro di Keita sarà lontano da Roma: lo vuole il giocatore, che l'ha ampiamente dimostrato con i suoi comportamenti, e lo vuole ormai anche la Lazio, che non intende tenere in rosa un giocatore demotivato e fuori dal progetto biancoceleste. Ma il presidente Lotito non ha alcuna intenzione di svendere il suo giocatore, che valuta 30 milioni di euro: un ostacolo che finora ha bloccato sul nascere ogni possibile trattativa. Inter e Juventus hanno mostrato il loro interesse per Keita, ma non alle cifre richieste da Lotito. Stesso discorso per quanto riguarda il Monaco, club che ha mosso i passi più concreti per l'esterno classe '95, pur senza mai spingersi oltre la soglia dei 20 milioni. Situazione difficile e complessa, ancora lontana da una sua definizione.

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