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  • Lazio, Klose:| Elisir di giovinezza

    Lazio, Klose:| Elisir di giovinezza

    • M.A.

    Cos'ha di diverso il Klose della Lazio da quello del Werder Brema 2005/06? Beh, innanzitutto l'età: 33 anni oggi, 27 allora. Ma l'elenco potrebbe anche terminare qui. Sì, perché per l'attaccante tedesco la stagione in corso - tra gol, assist e prestazioni - può essere tranquillamente accostata a quella che lui stesso ricorda come 'la migliore della mia carriera'. Anzi, per alcuni versi, sembrerebbe addirittura migliore. All'epoca Klose vinse la classifica cannonieri realizzando 25 gol in appena 26 presenze. Una media impressionante, in pratica una rete a partita. Quel Werder, che terminò il campionato al secondo posto alle spalle del Bayern Monaco, era però una macchina da gol a prescindere dall'attuale attaccante della Lazio. Basti pensare che a fine stagione le reti totali furono 79, e Miroslav fu responsabile 'solo' del 31% del bilancio totale. In biancoceleste sta facendo meglio: 36% delle reti realizzate dalla squadra, 8 su 22.

    Klose vale un terzo della squadra di Reja? La stima, in realtà, andrebbe corretta al rialzo, perché diretta responsabilità del tedesco è anche la rete di Sculli che è valsa il successo sul Parma. Un calcolo che tenga conto anche di quell'episodio porterebbe a 13.5 i punti procurati dal numero 25 sui 28 totali raccolti dalla squadra in campionato. Metà. Come dire: mezza Lazio. Com'è possibile che un giocatore viva una delle sue stagioni più esaltanti a 33 anni? Oltre alla classe e al grande professionismo, molto del merito va all'intelligenza del tedesco, che sa gestire perfettamente la fatica ed ergersi a protagonista nei momenti cruciali delle gare. Klose sembra esserci sempre e ovunque, ma in realtà è capace di concedersi lunghe pause e rispuntare quando conta.

    Non è un caso che buona parte delle sue reti (a Cesena, a Firenze, nel derby, la seconda al Lecce, la giocata decisiva contro il Parma) siano arrivate negli ultimissimi minuti di gioco. Quando, in teoria, un vecchietto dovrebbe veder i riflessi annebbiati dalla fatica. Invece a quel punto spunta Klose, e può farlo nei modi più disparati. Con un gol di testa (3), di destro (4) o di sinistro (1) o magari perfino con un assist. Con una spiccata preferenza per le trasferte (6 su 8) che per le gare all'Olimpico. E non è un caso che la Lazio 'esterna' abbia un rendimento da scudetto. Scudetto, sì. Lui non ha avuto paura di pronunciare la parola nell'unica conferenza italiana, dopo l'apoteosi del derby. Domenica prossima ci sarà una di quelle partite che possono segnare una stagione, con l'Udinese capolista provvisoria. Dall'altra parte troverà Antonio Di Natale, un anno e un gol in campionato in più: 213 gol nei club per il napoletano, 190 per il tedesco. Con due 'vecchietti' così, di certo non ci si annoierà.

    (Il Tempo)

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