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  • Lazio, le pagelle di CM: Felipe Anderson si sacrifica, Keita finalizza
Lazio, le pagelle di CM: Felipe Anderson si sacrifica, Keita finalizza

Lazio, le pagelle di CM: Felipe Anderson si sacrifica, Keita finalizza

  • Luca Capriotti
Lazio-Fiorentina 3-1

Marchetti 6,5: nel primo tempo praticamente si prende un thè caldo, poco impegnato. Nella ripresa para il rigore di Ilicic che potrebbe riaprire la partita, distendendosi alla perfezione. Un po’ meno sicuro su Vecino, nella ripresa. 

Bastos 6,5: il suo colpo di testa meritava miglior sorte rispetto al piede di Tatarusanu. Si rivede un buon Bastos: lucido, reattivo, ingaggia con Kalinic un duello potente, iconico. Lo vince. 

De Vrij 6,5: non soffre la difesa a tre, fa soffrire Kalinic. Anticipa, lotta, subisce come tutti un certo ritorno della Fiorentina nella ripresa, ma ne esce benissimo. Quando c’è da alzare le barricate, le alza volentieri, chiudendo gli spazi. 

Radu 6,5: sarebbe meglio se non dovesse impostare, come capita nella prima frazione, con risultati spaventosi. Fa bene in fase difensiva, concede poco, anche grazie ad un Tello tanto fumo e l’arrosto lasciato a Barcellona, almeno fino all’assist per Zarate. Quando c’è da combattere, lui tira fuori il fritto. E il fritto è il gol della tranquillità. 

Felipe Anderson 6: dai suoi piedi partono tutte le azioni orchestrate a suon di samba dalla Lazio. Dai suoi piedi nasce anche il gol di Keita, e il rigore della Fiorentina. Fa sua tutta la fascia, Inzaghi chiede, lui si sacrifica. Il sacrificio è anche negli occhi di chi lo vorrebbe sempre sulla trequarti, per deliziarsi con i suoi tocchi incredibili. 

(dal 77’ Wallace s.v.)

Cataldi 6,5: suoi tutti i calci piazzati, il suo velo nell’azione del gol di Keita è concentrato di intelligenza calcistica e movimenti studiati al millimetro. Preciso, autoritario, quando la Fiorentina cresce fa più fatica, ma la sua resta una prova positiva. 

(dall'84' Murgia s.v.)

Biglia 6,5: trasforma il rigore conquistato da Milinkovic, determina il rigore per la Fiorentina. Una partita di rigore la sua, precisa, decisa, geometrica. Quando la Lazio fatica, lui prova ad aiutarla con l'esperienza. 

Milinkovic-Savic 7: insieme a Cataldi dà ritmo al centrocampo della Lazio, contro la Fiorentina, che è praticamente una sua ex, regala un pallone al bacio per Keita. Strapotere fisico, Tomovic prova ad arginarlo, buttandolo a terra, ed è rigore. La sua è una supremazia totale, non una democrazia, e si vede. 

Lulic 6,5: giganteggia su Tello, senza concedere nulla. Chiude, stressa gli avversari con strappi e ripiegamenti continui. Una partita più precisa anche dal punto di vista tecnico, suo grande tallone d'Achille. 

Immobile 6,5: prezioso il suo contributo, si abbassa, pressa, aiuta. Sta conquistando i tifosi della Lazio sempre più, e la sua astinenza dal gol è vista come una iattura di tutti, non solo sua. Per compensare manda in gol Radu, per la rete della tranquillità

Keita 6,5: concretizza un’azione da manuale, sbattendo in rete una settimana di polemiche. Corre, vivacizza, prova a far segnare Immobile. Sparisce nella ripresa, quando cresce la Fiorentina, e Inzaghi lo cambia. 

(dal 68' Kishna 6: per la prima volta prova ad incidere sul match, firmando l'unico squillo dopo il gol della Fiorentina).


All. Inzaghi 6,5: la sua Lazio parte fortissima, con un ritmo forsennato che lui accompagna dalla panchina come un direttore d’orchestra. Chiude la Fiorentina in una trappola fatta di velocità, tensione, forza. Questa Lazio piace, tantissimo, ed il merito è suo, tutto suo.

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