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  • Juve su Diakite:| Lazio, Alfaro va a Dubai

    Juve su Diakite:| Lazio, Alfaro va a Dubai

    Che l'amore tra Modibo Diakite e la Lazio fosse finito, si era capito da un pezzo. Che però anche la convivenza diventasse problematica, un po' meno. Le notizie convergono, le sensazioni aumentano: il francese non sarà convocato per Verona. Solo Petkovic — che pochi giorni fa aveva detto «Ha gli stessi diritti e doveri degli altri» — può rovesciare una storia che riporta alla memoria i casi Pandev-Ledesma. La Lazio si è stufata, si sente presa in giro. La domanda che si fanno a Formello è questa: perché valorizzare un calciatore che ha già un accordo con un altro club a partire dalla prossima stagione? Perché di questo si è convinto Lotito. «E se lo scoprirò agirò per vie legali», dice il presidente. E ancora: «Lo abbiamo cresciuto, gli abbiamo rinnovato il contratto quando era infortunato e in estate ha rifiutato tutte le soluzioni che gli abbiamo proposto: il Bordeaux, la Fiorentina, il Genoa e un club russo».

    La Lazio è convinta che Diakite abbia già in mano un accordo con la Juventus. E lui? Dopo aver già perso l'Europa vorrebbe dimostrare almeno in Italia di essere ancora con la testa alla Lazio. Sensazioni? Se ne parlerà ancora a lungo.

    Discussione finita, invece, per Alfaro: accordo fatto, va all'Al Wasl in prestito per 500 mila euro, con diritto di riscatto fissato a 3 milioni.
    Ansia per Lulic: soffriva per una distorsione alla caviglia, è uscito dopo 30' di Bosnia-Lettonia.
    (Gazzetta dello Sport)

    La scelta di Petkovic, i bilanci in utile e gli esuberi da sistemare a gennaio.

    Lazio: Lotito riapre a Diakitè.
    Dalla cena con la squadra organizzata lunedì sera in un ristorante vicino a via Veneto alla ribalta di ieri mattina su Sky Sport 24. Claudio Lotito è tornato a parlare della Lazio, stella d’inizio campionato, la voglia di mantenersi a lungo su livelli d’eccellenza.  «Siamo convinti di aver allestito una squadra competitiva, i risultati ci stanno dando ragione per il momento. Speriamo di continuare su questa strada» . Il tecnico di Sarajevo sta bucando la diffidenza da cui era stato avvolto al suo arrivo. Il presidente è orgoglioso del suo impatto sul campionato italiano:  «Petkovic è una persona fuori dal sistema calcistico, un grande professionista con tanto temperamento. Ci ho messo pochissimo a sceglierlo. E' l'uomo giusto per una piazza «Petkovic sta tirando fuori il meglio dai giocatori: è bravo e parla la lingua del cuore con il gruppo» difficile come Roma, è una persona in grado di poter tirare fuori il meglio da ogni giocatore» . Lo supportano il vice Manicone (ex allievo di Zeman), un preparatore atletico super (Paolo Rongoni) e un analista tattico (Jesse Fioranelli, figlio di Vinicio, agente Fifa).«Petkovic è una persona che lavora ed è sensibile alle innovazioni tecnologiche che applica ad ogni lavoro che effettua la squadra. L’ho scelto subito, tra di noi c’è grande intesa. Ha tutti gli ingredienti per essere l’allenatore della Lazio, ho grande stima e considerazione della persona, dell’allenatore e anche dell’uomo. Chi lo ha scelto? Siamo solo io e Tare a decidere, e lavoriamo all’unisono. Siamo abituati ad attrezzarci nel tempo non solo nella fase di mercato ma anche prima e vale lo stesso per l’allenatore. Abbiamo capito subito che una piazza come Roma doveva essere portata su schemi diversi da quelli tradizionali e lui poteva essere l’uomo più adatto per una squadra che doveva sdoganare gli schemi convenzionali. Vogliamo allenare i giocatori mentalmente e non solo sportivamente. Petkovic è l’uomo ideale per questo. Parla prima di tutto la lingua del cuore con i giocatori. Già dopo pochissimi giorni ha capito subito la psicologia e le problematiche di ogni giocatore»
     
    USCITE -  Non è stato un mercato roboante e Lotito contiene la politica degli ingaggi, anche se poco alla volta sta alzando il tetto.  «Le cifre che noi abbiamo sono compatibili con il bilancio. A gennaio opereremo ancora, per quelli che ora non fanno parte del progetto. Abbiamo gli strumenti per far bene. Non dobbiamo comprare a tutti i costi, dobbiamo solo fare interventi mirati dove dobbiamo potenziarci. La Lazio comunque è sempre uscita in utile senza artifizi contabili. Abbiamo costruito una squadra competitiva e che può competere su tre fronti. Non abbiamo alienato alcuni giocatori richiesti da altre squadre perchè li ritenevamo utili al progetto. Noi cerchiamo di fare interventi mirati. Ora dobbiamo mettere in condizione giocatori che non fanno parte del progetto attivo, di farli giocare in altre squadre»
     
    DIAKITE’ -  Gli brucia e forse non ha ancora perso le speranze per portare al rinnovo il difensore francese, preso nel 2006 dalla Primavera del Pescara.  «Il nostro reparto difensivo è completo, al centro non ci mancano elementi. Mi farebbe piacere che Diakitè firmasse il rinnovo, è una mia creatura e ci tengo. Ma ora ha fatto una richiesta di 1,2 milioni di euro che non è in linea con i nostri programmi. Noi gliene abbiamo proposti 700 mila oltre ad essere stato oggetto di interesse di squadre come Bordeaux, Fiorentina, Genoa e paesi come Russia e Inghilterra» . E’ una piccola apertura dopo le parole feroci di fine agosto.
     
    TIMORI -  Chiusura su Mauri, coinvolto dalla Procura di Cremona nell’inchiesta sulle scommesse. Lotito lo ha difeso.  «Mauri è molto sereno, questo è segno tangibile della sua innocenza. Il ragazzo sta pagando uno scotto troppo grande. Sono certo che la giustizia farà il suo corso. Stefano è cosciente di non aver commesso nulla. Io però non faccio il giudice, siamo estranei a questi problemi e ci dobbiamo preoccupare di quel che facciamo e non di quel che non facciamo. Sta pagando lo scotto di una frequentazione e non trovo giusto che una persona possa pagare per una semplice conoscenza. E’ come se io sono amico di una persona che la notte fa una rapina e per questo vengo arrestato. Abbiamo comunque fiducia nella giustizia. Avrà gli strumenti per dimostrare la sua innocenza»


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