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  • Lazio, Mauri: non è ancora finita

    Lazio, Mauri: non è ancora finita

    • M. A.

    Nessun confronto all’americana, nessun nuovo elemento contro Stefano Mauri e ancora nessuna sentenza, tutto o quasi come previsto. L’atteso doppio interrogatorio di fronte alla Corte di Giustizia Federale, ennesimo capitolo dello scandalo sul calcioscommesse, non ha prodotto sorprese: il pentito Carlo Gervasoni ha confermato le accuse sulle presunte combine delle partite Lazio-Genoa e Lecce-Lazio del maggio 2011, Mauri ha respinto ogni addebito e i giudici hanno lasciato via Campania senza certezze.
    Eppure la Corte contava su questo «necessario approfondimento», tanto da avocare a sé - come spiega Il Tempo nell'edizione odierna - i poteri di indagine previsti dall’articolo 34 del codice di giustizia sportiva, «spodestando» di fatto la Procura federale. E così ieri, oltre un mese dopo la sentenza d’appello, la Corte ha convocato Gervasoni e Mauri. Il super pentito è arrivato in mattinata per un primo confronto con i giudici, mentre il capitano della Lazio è giunto alle 15 ed è subito stato ascoltato con modalità inedite: la Corte presieduta da Gerardo Mastrandrea conduceva l’interrogatorio e la Procura federale poteva avanzare controdeduzioni sulle risposte del calciatore biancoceleste.


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