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  • Lazio, Pulici: |'Il vice-Klose non serve'

    Lazio, Pulici: |'Il vice-Klose non serve'

    Il 2012 calcistico è appena terminato, ma in casa Lazio la voglia di riprendere la corsa è frenetica. Gli uomini di Petkovic chiudono l'anno guardando dall'alto in basso tutte le avversarie, tranne una Juventus sempre più ammazza-campionato. La seconda piazza è merito dei gol a grappoli di Klose, delle giocate di Hernanes, della compattezza della difesa. Oltre, ovviamente, a un portiere super, che non subisce gol ormai da 454 minuti: Federico Marchetti ha blindato la porta a doppia mandata, perforarlo è diventata una vera e propria missione. Tra gli "imbattibili", solo due totem della storia laziale hanno fatto meglio: Luca Marchegiani e Felice Pulici. Se il baluardo del secondo Scudetto staziona alla vertiginosa cifra di 744 minuti senza incassare reti, l'eroe del '74 è - con i suoi 606 minuti - alla portata di Marchetti: "Federico insidia il mio record? Vuol dire che è bravo!", esclama sorridendo lo stesso Felice Pulici, intervenuto in esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it. Le cinque gare senza prendere gol - che diventano sei considerando l'Europa League - sono solo la punta dell'icerberg per un portiere che ormai da due stagioni viene annoverato tra i numeri uno più forti d'Europa. Uno status che, tuttavia, ancora non trova la meritata legittimazione da un ritorno in Nazionale: "Secondo me non è vero che Prandelli non lo considera - ragiona Pulici -. Il ct conosce benissimo le sue qualità, è sempre molto attento a evidenziarne le qualità. Il fatto è che deve dare riconoscenza a quegli elementi che, anche in precedenza, hanno fatto parte della selezione per gli Europei. Io credo che per i Mondiali Marchetti sarà uno dei punti di forza della Nazionale. Non deve disperare, anzi deve continuare su questa strada e che batta pure tutti i record che vuole, anche il mio, non c'è nessun problema". Marchetti ambisce alla maglia azzurra, il pensiero non lo abbandona. Nel frattempo, però, si toglie soddisfazioni a ripetizione con la squadra che - dopo il periodo buio di Cagliari - ha saputo credere nel suo riscatto.

    LAZIO, SOPRESA MA NON TROPPO... - La Lazio viaggia a vele spiegate, tra campionato e coppe non perde da undici partite. La diciottesima giornata dice che i biancocelesti sono la seconda potenza dopo la Juventus; un responso che ha stupito lo stesso ex portiere laziale: "No, non mi aspettavo di vederla seconda, però è una squadra che può ambire ai primi tre posti. Per il potenziale che ha, per il tipo di gioco che ha fatto vedere, ha dimostrato di essere una squadra all'altezza di salire sul podio. Ovviamente deve combattere con la Juventus: ha qualità superiori alla Lazio, ma dovrà venire a giocare a Roma e in quella gara rischierà fortemente di lasciare i tre punti e la classifica si potrebbe accorciare. Tra le altre pretendenti, credo che la Lazio sia la squadra che ha più qualità, anche se quest'anno sarebbe un grande traguardo anche solo arrivare nei primi tre posti".

    ATTENZIONE MEDIATICA, SI PUO' VIVERE SENZA - Il giro di boa del campionato è a un passo, la Lazio aspira a rimanere al vertice. "Forse ora cominceranno a parlare di noi", è la bordata sottile espressa da Petkovic e da Mauri, a nome di tutto lo spogliatoio biancoceleste: "Non sono molto d'accordo - è il parere discordante di Pulici -, che parlino o non parlino della Lazio, i risultati si vedono lo stesso. Una squadra non vince certo il campionato perché si parla più o meno di lei: avere più attenzione mediatica le darebbe forse qualche punto in più? Sono i fatti che contano, la Lazio è seconda e non ha bisogno di richiamare la comunicazione a un impegno diverso: la comunicazione fa il suo, ha un interesse proprio. Io quindi non ragionerei in questi termini. La Lazio deve cercare solo di migliorarsi pensando a se stessa, scendendo in campo per affrontare ogni avversario con grande determinazione. Al contrario, si corre il rischio di sentirsi appagati nel momento in cui tutti quanti, dal Nord al Sud, parlano di te. Indubbiamente la stampa fa spesso fatica ad accorgersi della Lazio, ma non c'è sicuramente bisogno di andarla a sollecitare".

    VICE-KLOSE? PIU' CONTRO CHE PRO - La banda Petkovic cammina con le sue gambe, per Pulici non ha bisogno delle "stampelle" del circuito mediatico. E dell'intervento sul mercato da parte della società, invece? "La squadra va benissimo. Tutti dicono che c'è bisogno di un vice-Klose, ma in questo senso si dovrebbe prendere un giocatore di primo piano, quindi costoso. E questo eventuale giocatore cosa farebbe? Verrebbe a Roma per sedersi in panchina, aspettando che Klose non stia bene? Neanche un cambio di modulo sarebbe auspicabile: con questo assetto la squadra si sta dimostrando forte, sta facendo bene. Allora sul mercato bisogna andarci se c'è la possibilità di scovare qualche giovane interessante, in grado di crescere nel tempo e di diventare in prospettiva il vice-Klose. In generale - conclude Pulici - sono contento che Diakité si stia riavvicinando, mentre spero che la società riesca a liberarsi di qualche giocatore in eccesso. Io non mi preoccuperei di ritoccare troppo questa squadra, perché è completa sotto ogni profilo".

    SOGNO AMSTERDAM - Per l'estremo difensore della banda Maestrelli, in particolare, la rosa biancoceleste è attrezzata per lottare su tutti e tre i fronti: campionato, Coppa Italia ed Europa League. Il 15 maggio ci sarà la finale all'Amsterdam Arena, per Pulici il sogno non è inarrivabile: "La Lazio ha le carte per arrivarci. Poi la può vincere o la può perdere, ma ha le carte per fare bene. Anche in Coppa Italia può fare bene, la Lazio è una squadra che ha dimostrato di porre attenzione a tutte e tre le competizioni". Parola di Felice Pulici.

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