Calciomercato.com

  • Lazio, Reja rivela:| 'Stavo prendendo Morosini'

    Lazio, Reja rivela:| 'Stavo prendendo Morosini'

     

    Alle 16.30 Reja aveva appena finito di parlare di Tesser, del campo sintetico di Novara, della corsa verso la Champions League e di Hernanes. Un’ora dopo si trovava nella hall dell’hotel La Bussola, il pullman della Lazio con i motori accesi e in partenza per l’aeroporto di Linate, il trolley in pugno per tornare nella sua casa di Gorizia da donna Livia. Il tecnico friulano s’è rimesso davanti ai microfoni, ma il tono della voce e le riflessioni erano completamente diverse rispetto a prima, non si parlava più di Novara-Lazio e dello stadio Piola, ma della tragica scomparsa di Morosini, centrocampista del Livorno, deceduto sul campo del Pescara. «Giusto fermarsi. Non si poteva giocare. E’ vero, spesso si dice che il carrozzone deve andare avanti, ma davanti ad una tragedia di queste proporzioni era corretto sospendere i campionati e rinviare le partite. Per la prima volta è stata presa la decisione migliore, la più giusta» ha spiegato il tecnico friulano, senza tentennamenti e incertezze.
     
    TALENTO - La squadra della Lazio era tutta radunata davanti al pullman, scossa dalla notizia rimbalzata da Livorno e dalle immagini che scorrevano sul maxi-schermo piazzato nella hall dell’albergo, dove i biancocelesti erano appena arrivati, reduci dall’allenamento. Erano tutti sgomenti. «Ti ho conosciuto a Udine, compagno leale, sempre sorridente. Un abbraccio, Moro» ha scritto Stefano Mauri attraverso il proprio sito internet. Lo aveva appena incrociato Antonio Candreva, ai tempi in cui giocavano nella stessa Under 21 dell’Italia. Lo seguiva Reja, Morosini era un centrocampista che teneva sotto osservazione. Ecco svelato il retroscena. «Non l’ho mai conosciuto personalmente, ma sapevo chi era, mi piaceva come giocatore, lo avevo visto. Cresciuto nel settore giovanile dell’Atalanta, lo seguivo e lo volevo prendere ai tempi in cui allenavo il Napoli. Me lo aveva segnalato e lo stava controllando Pierpaolo Marino» ha raccontato Edy, ancora sconvolto dalla notizia. «Una tragedia incredibile, quando si dice il destino. Morosini aveva perso i genitori e la sorella in poco tempo, se n’è andato anche lui. Una storia pazzesca. Difficile trovare le parole».
     
    FATALITA’ - Ora si riaprirà il dibattito sui controlli medici dei calciatori. Reja ha allontanato qualsiasi responsabilità dei club. «Purtroppo sono cose che succedono e non credo si possa fare molto. Tutti i calciatori sono controllati e monitorati ogni cinque o sei mesi, non penso che lo staff del Livorno non avesse controllato Morosini, che aveva girato diverse squadre in questi anni. No, io penso al destino. Sono disgrazie, può sempre succedere qualsiasi cosa e non riesci a darti una spiegazione» ha mormorato. In quel momento il pensiero di tutto lo staff biancoceleste è andato a Mirko Fersini, il ragazzo degli Allievi della Lazio scomparso nei giorni scorsi per un incidente stradale. La squadra biancoceleste è ripartita alle otto di sera dall’aeroporto di Linate. Era atterrata a Milano poco dopo mezzogiorno. E’ stato un blitz in Piemonte di poche ore. Il rinvio della trentaduesima giornata a domenica prossima schiaccerà ancora di più la volata per il terzo posto: cinque partite in due settimane (con il Lecce il 25 aprile) e poi l’attesa per l’ultimo turno, domenica 13 maggio, quando all’Olimpico si presenterà l’Inter. In una stagione così compressa, lo slittamento complicherà i piani di tutte le squadre, ma Reja non ha voluto pensarci. «Dovremo affrontare tante partite in pochi giorni, ci sarà un turno infrasettimanale anche mercoledì 2 maggio. E’ vero, si è trattato di una stagione anomala, ma dal punto di vista tecnico con questo rinvio possiamo riposarci e poi di fronte ad una simile tragedia credo cada qualsiasi considerazione. Lo ripeto: era opportuno che il calcio si fermasse e per la prima volta credo sia stata presa la decisione più giusta».

    Altre Notizie