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  • Lazio, scontri con la polizia a Varsavia: fermati 137 tifosi. Tare li difende

    Lazio, scontri con la polizia a Varsavia: fermati 137 tifosi. Tare li difende

    L'ambasciatore italiano a Varsavia, Riccardo Guariglia ha spiegato: "Abbiamo lavorato tutta la notte per cercare di capire cosa è successo e cosa succedesse ai nostri connazionali fermati. Abbiamo costituito un'unità di crisi col ministero degli Esteri a Roma, abbiamo mandato un nostro funzionario nella questura di Varsavia per avere un raccordo con la polizia locale. Abbiamo avuto una lista di 137 connazionali fermati per diverse tipologie di reato, dal danneggiamento ad automezzi al porto del passamontagna che in Polonia è vietato, fino all'aggressione alle forze dell'ordine".

    Sono 149 i tifosi italiani della Lazio in stato di fermo nella sede della polizia municipale di Varsavia, all'indomani della partita di Europa League contro il Legia. Sono in corso le identificazioni personali e i preparativi per i procedimenti penali. Secondo la polizia, alcune persone hanno attaccato i poliziotti nel centro della capitale e nel corso degli scontri è stato distrutto un mezzo della polizia ed è stato disturbato l'ordine pubblico. 

    Il direttore sportivo della Lazio, Igli Tare ha commentato a Sky Tg24: "Ieri mattina abbiamo ricevuto un gruppo di nostri tifosi, preoccupati per la propria sicurezza che cercava di garantirsela tramite noi e l'ambasciata italiana. Abbiamo avuto un contatto con la polizia polacca per far scortare i nostri tifosi allo stadio e ci hanno garantito questo sostegno dando come punto di ritrovo un noto locale di Varsavia, però all'arrivo degli agenti i tifosi non sono stati scortati allo stadio, ma portati nei vari commissariati. Noi ringraziamo l'ambasciata italiana che ha cercato in tutti i modi di aiutare questa gente che non ha fatto nulla, erano a Varsavia solo per vedere una partita di calcio. Qualcosa sarà successo, ma non c'è stata alcuna violenza in particolare. Anche dopo la partita i nostri tifosi hanno chiesto di essere scortati dalla polizia fuori dallo stadio, non sono stati accontentati e noi abbiamo organizzato un servizio di 50-60 taxi per loro. Da quel che sappiamo la maggior parte dei nostri tifosi rientrerà questa mattina in Italia". 

     

    LA CRONACA DI IERI: 

    La vigilia tra Legia Varsavia e Lazio, gara valida per i gironi di qualificazione d'Europa League, è stata caratterizzata da numerosi scontri: 180 i tifosi laziali fermati intorno alle 16.30 in una delle piazze della capitale polacca, lì dove i 700 supporters biancocelesti si erano radunati per essere poi scortati allo stadio. A causa di alcuni tafferugli con le forze dell'ordine, la situazione è degenerata: lancio di bottiglie verso i poliziotti polacchi ma nessuno scontro tra le due tifoserie.

    Dei 180 tifosi fermati, 60 sono stati rilasciati: gli altri 120 invece verranno processati questa mattina per direttissima. Ora la Lazio rischia anche una squalifica da parte della Uefa.

    L’episodio di oggi pomeriggio va ad aggiungersi a quello della scorsa notte quando erano stati arrestati altri 17 sostenitori laziali nei pressi di un albergo di Varsavia dopo una rissa con altri clienti del medesimo hotel. Anche all'andata, nel settembre scorso, la vigilia era stata caratterizzata da un'atmosfera piuttosto concitata. Circa 2mila tifosi polacchi erano giunti a Roma e si erano resi protagonisti di alcuni episodi di vandalismo nel centro della capitale, scontrandosi poi con la polizia (un paio gli agenti feriti) nelle vicinanze dello Stadio Olimpico.

    La notizia degli scontri, comunicata dall'emittente radiofonica polacca Polskieradio, non ha avuto poi conferma dal ds biancoceleste Tare che ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport: "Non ci risultano scontri, ma soltanto che circa 80 tifosi laziali hanno chiesto di essere scortati per sicurezza in centro e tutti sono stati fermati per un controllo dei documenti. Senza un motivo. Non sappiamo altro. Spero vengano rilasciati".


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