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  • Lazio: serve l'esorcista

    Lazio: serve l'esorcista

    • M. A.
    Fluidi negativi, spilloni, feticci, maledizione cinese e sfiga cosmica. Per carità, gli errori ci saranni stati, il mercato forse poteva essere sfruttato meglio, la preparazione estiva non è stata irreprensibile, però negare che la sfortuna si sia schierata contro la Lazio, sarebbe un’eresia. Ieri - come riporta Il Tempo nel punto di Salomone - si è fermato Morrison, diciassettesimo infortunio stagionale, ormai all’ingresso della clinica Paideia c’è la scritta «sezione distaccata del centro sportivo di Formello». Lesioni, ginocchia malandate, menischi, problemi al collaterale, muscoli di seta, risonanze, ecografie, tutori: non si parla più di gol, colpi di tacco, reti da cineteca. Tutto finito. Per colpa di chi? Risposta impossibile, intanto si deve correre ai ripari come qualche anno fa quando fu avvistato un prete a Formello. Un esorcista? Forse, anche se il presidente Lotito negò. Era il momento in cui spopolavano i «presunti maghi» della Roma (dieci vittorie consecutive giallorosse e un avvio di stagione molto fortunato che fece sorgere dubbi esoterici), il numero uno biancoceleste tentò di invertire la rotta e quella Lazio, in crisi e con tanti giocatori fermi ai box, si riprese. Non sarà mica il caso di ripetere il sortilegio? La risposta è scontata, in alternativa di può portare la squadra in ritiro vicino a Trigoria. Al Divino Amore naturalmente.

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