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  • Lazio:| Si cerca il fattore Olimpico

    Lazio:| Si cerca il fattore Olimpico

    • M.A.

    Diciamoci la verità: per battere gli All Blacks all'Olimpico, di stadi pieni così non ne sarebbero bastati dieci. Gli spalti e l'entusiasmo sono una cosa, il campo e un avversario fuori portata un'altra: però vuoi mettere entrare, girare la testa e non trovare un seggiolino vuoto? Ecco, deve essere una bella carica di adrenalina: alla Lazio, finora, è bastato il calore della Nord e della parte piena della Tevere, ma ora serve di più. Tre partite di fila da giocare in casa: in palio la qualificazione ai sedicesimi di Europa League e una fetta di ambizioni in campionato. Chiedere (ai tifosi) è lecito, rispondere (con il cuore) non è solo cortesia, ma un atto dovuto. 

    La miccia, almeno per la sfida di giovedì con il Tottenham, è stata bella che accesa: Paul Gascoigne all'Olimpico, motivo che basta e avanza per comprare il biglietto e andare allo stadio. Occasione imperdibile: vedere uno che per i laziali è rimasto un simbolo e magari pure brindare al passaggio del turno. Mantenendo un trend casalingo di sole vittorie che già ora è migliore rispetto a quello di un anno fa, quando la Lazio pareggiò all'esordio con il Vaslui e vinse a fatica con lo Zurigo. La prevendita, almeno fino al pomeriggio di ieri, era stata fiacca (8mila biglietti, più i 2mila mini-abbonamenti venduti a inizio stagione): l'annuncio della presenza di Gazza ha leggermente alzato il trend, ma è anche vero che in tre giorni c'è il tempo per salire ancora. Nonostante l'orario scomodo (si gioca alle 19), la sensazione è che Gascoigne possa avere un'accoglienza più che degna.
     
    Poi un lungo weekend di riposo e altre due partite in casa, contro Udinese (martedì 27) e Parma (domenica 2). E se in Europa League il percorso è netto ma solo su 180 minuti (più l'andata dei playoff contro il Mura), è proprio in campionato che la Lazio di Petkovic ha cambiato passo in casa: otto punti un anno fa nelle prime sei partite con Reja, 13 con il croato. Tre gol a Palermo, Milan e Roma, due al Siena: quattro vittorie, un pareggio e una sola sconfitta, quinta media punti della Serie A (2,17), dietro a quelle di Fiorentina (2,71), Napoli (2,43), Catania e Juventus (2,29). Tutte squadre, quelle davanti alla Lazio, che hanno giocato una partita in più, sette, contro le sei di Petkovic, che contro Genoa, e soprattutto Torino, ha pagato la fatica per gli impegni ravvicinati. Impegni che, battendo il Tottenham, 'sparirebbero' fino a febbraio, dando alla Lazio l'opportunità di concentrarsi solo sul campionato.
     
    (Gazzetta dello Sport - Edizione Roma)

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