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  • Lazio su Pintos| 'Orgoglioso dell'interesse'

    Lazio su Pintos| 'Orgoglioso dell'interesse'

    Corsa, cross e fiuto del gol a ritmo di musica. Le ha sempre festeggiate ballando le sue prodezze Pablo Cesar Pintos, l’esterno destro che sta per approdare alla Lazio. Sin da bambino e giocava a pallone accanto alla scuola di ballo del papà, alla periferia di Montevideo. Sempre sorridente e mai stanco. Mai. Per il calcio Pablo ha sempre avuto un talento naturale, anche se in realtà la sua principale qualità era ed è la corsa. Racconta qualche suo amico d’infanzia che, prima di approdare al Defensor Sporting Club di Montevideo, la squadra dove è esploso in Uruguay, Pablo non faceva che correre e sfrecciare da una parte all’altra del quartiere. Qualcuno pensava che potesse addirittura avvicinarsi all’atletica, vista quell’incredibile corsa senza mostrare mai fatica. Poi ha conosciuto il pallone e a piccoli passi ha dimostrato di saperci fare, fino ad arrivare al Defensor. Non solo. Oltre alla corsa, questo ragazzo pare essere anche tenace, con una gran voglia di migliorarsi «sempre e comunque». Talmente desideroso di imparare che un giorno ha deciso che, oltre con il destro doveva calciare e sapersi muovere in campo pure con il sinistro. «Da adolescente - ha raccontato in una vecchia intervista - c’era chi giocava con il destro, come me, e chi con il sinistro; pochi erano bravi con entrambi i piedi. Io volevo diventarlo, anche per modificare un po’ il mio gioco e avere qualcosa in più. Mi sono messo sotto e alla fine ci sono riuscito, anche se non è stato difficile, si vede che ero portato». Chi lo conosce bene, ne parla come di un ragazzo serio e dedito al lavoro e al sacrificio. Uno che non molla mai. Daniel Fonseca, uno dei manager più importanti e prestigiosi del Sudamerica e dell’Europa, già qualche mese fa aveva dato la sua parola alla Lazio, a Lotito e Tare, che segue e conosce Pintos da parecchio tempo. Nella trattativa ci sono state interferenze da diverse squadre, soprattutto italiane, come Parma, Palermo e Catania, ma il procuratore uruguaiano aveva dato la sua parola e come con Muslera si è mostrato leale nei confronti della Lazio. Nella giornata di ieri, il San Lorenzo de Almagro ha accettato l’offerta della Lazio di 2,5 milioni di euro. Ora non resta che la firma e l’attesa per poter depositare il contratto una volta che la società biancoceleste abbia piazzato un extracomunitario attualmente in rosa: Makinwa e Kolarov i maggiori indiziati. «Felice e orgoglioso che un grande club come la Lazio sia interessato a me...». Non sta nella pelle il giovane talento del San Lorenzo de Alamgro Pablo Cesar Pintos. Che direttamente da Montevideo in Uruguay, dov’è in vacanza, sta seguendo direttamente e passo dopo passo l’epilogo della trattativa tra la sua attuale società e quella biancoceleste. L’affare è praticamente chiuso, tanto è vero che pure il sito ufficiale del club argentino parla di un’ottima proposta da parte di una squadra italiana, facendo ampiamente capire di un imminente passaggio in maglia laziale. «Le mie caratteristiche? Sono uno che quando corre sulla fascia, cerca di sorprendere gli avversari e di fare la cosa migliore per la squadra», le parole pronunciate da Pablo Pintos all’inizio della sua avventura al San Lorenzo. Che lo acquistò dal Defensor Sporting nell’estate del 2009 per poco meno di un milione di dollari. E che fosse un giocatore speciale lo si è intuito subito all’esordio il 22 agosto del 2009 contro l’Atletico Tucuman, quando si è involato sulla fascia, ha conquistato un pallone e con caparbietà è entrato in area, ha vinto un rimpallo e da posizione proibitiva ha segnato il gol del 3-1 finale per il San Lorenzo. Una rete simile a quelle che fa Maicon dell’Inter. Il suo arrivo potrebbe segnare la cessione di Lichtsteiner in Inghilterra oppure alla muova Juve di Delneri.

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