Il giocattolo si è rotto. Adesso l’Aquila non sa più volare e rimedia una storica figuraccia perchè il 4-0 non ha precedenti al Cibali. Nel primo tempo da incubi, la Lazio viene tramortita e travolta sotto i colpi di un avversario in splendide condizioni atletiche, tecnicamente valido e stimolato dalla rabbia accumulata dopo i torti subìti contro la Juventus. Da una parte c'è una squadra affamata di vittoria, dall'altra una squadra presuntuosa che gioca con eccessivo sussiego e scarso senso pratico e tattico. La mattanza si consuma in mezz'ora, lo spazio necessario al Catania per annichilire i biancocelesti e mettere in archivio la pratica. Più semplice del previsto, di una facilità irrisoria, roba da non credere. La sparuta platea di tifosi laziali, arrivata in Sicilia, assiste attonita all'incredibile disfatta della squadra di Petkovic che, dopo il terzo gol, torna malinconicamente a sedersi in panchina da dove non si alzerà più fino al termine. L'allenatore ci mette del suo, i calciatori fanno il resto in una domenica da censurare.

(Il Messaggero)