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  • Laziomania: alla fine tocca sempre a Inzaghi, è lui il top player

    Laziomania: alla fine tocca sempre a Inzaghi, è lui il top player

    • Luca Capriotti

    La domanda, in effetti, è logica: cosa manca al mercato della Lazio per essere veramente soddisfatti? In effetti quello che realmente manca, al di là delle insoddisfazioni croniche, è un colpo grosso. Un colpo ad effetto: per ora la Lazio si è limitata a tappare le perdite in maniera più o meno azzeccata, e i veri acquisti, alla fine, li ha fatti Inzaghi: ha trovato un nuovo regista, Luis Alberto, un nuovo modulo, un nuovo ruolo per Felipe Anderson.

    Tutte skill che, nel corso della stagione faranno il bene della squadra, che avrà notevoli alternative auto-prodotte. Le cessioni di De Vrij e Keita, più movimento sul senegalese, per ora, sembrano l'anticamere di altri due acquisti "al posto di". Come Caicedo al posto di Djordjevic, che non è stato ceduto, ma già rimpiazzato, o Leiva al posto di Biglia (e Di Gennaro al posto di Cataldi). Marusic gioisca: è l'unico che è arrivato senza dover dare il cambio a qualcuno. L'effetto sostituzione è doveroso, ma ora ci si aspetta un colpo: Tare se ci sei, batti un colpo. Un acquisto non di basso profilo (per carità, neppure altissimo eh), capace di far scegliere ai tifosi la Lazio alla playstation, e, più in senso tecnico, di innalzare il livello della squadra.

    Chiaro è che, per sostituire Keita, dovrà arrivare un dribblomane, e tendenzialmente questo tipo di giocatori piace (o fa arrabbiare). Forse non è l'unica trattativa in piedi: un centrocampista di piede buono serve, e forse anche un difensore. La sfida con la Juventus probabilmente è troppo vicina per vedere un potenziale nuovo acquisto in campo. A meno che non si peschi in Italia, e bene: in quel caso, vedrete, Inzaghi non avrà difficoltà a buttare subito nella mischia il nuovo arrivato. Nel frattempo, forse il vero acquisto è, come sempre, Inzaghi. Il top player che può cambiare le carte in tavola è lui: anche perché, con il gioco delle figurine ci siamo dilettati tutta l'estate. Ora sarà solo il campo, su cui lui allena, a dire se effettivamente la Lazio si è rinforzata, o sarà costretta a lottare con armi impari, non solo rispetto alla crescita degli altri, ma perfino rispetto all'anno scorso. 

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