Se il bicchiere dopo la partita con il Milan poteva essere considerato mezzo pieno, oggi a poche ore dalla gara di Europa League non è più così. Il motivo non è solo nel risultato perché tutto sommato, per come si era messa la partita - in inferiorità di uomini e di risultato -, non è così male. Quello che invece fa essere meno ottimisti è il gioco e alcune scelte. Giusto il turnover, perché l'impegno non sembrava così gravoso da non poter schierare Rocchi, che rimane un grande bomber, o Matuzalem, che a centrocampo con Ledesma può dare molto. L'incognita rimane invece il modulo, mai provato se non nella sciagurata trasferta contro il Villarreal in amichevole, con Mauri ed Hernanes sugli esterni in un 4-4-2.

Reja ha voluto provare un nuovo accorgimento tattico che non ha pagato, se non nel primo tempo in qualche occasione, ma la manovra offensiva sembrava tutta sulle spalle di un solo uomo, Djibril Cissè, che anche ieri ha impressionato per corsa, potenza, grinta e carisma. Nel secondo tempo la Lazio non è entrata in campo, e in dieci minuti ha buttato tutto quello che aveva costruito. In una competizione come quella europea, questo è inaccettabile. La squadra deve avere maggiore concentrazione e non sottovalutare mai l'avversario anche se sulla carta è inferiore.

Questi errori di solito nel calcio si pagano a caro prezzo, ma fortunatamente alla fine non la Lazio non ha pagato oltremodo un atteggiamento sbagliato durato 20 minuti. Si riparte domenica con il Genoa, e contro il Grifone davvero non si può sbagliare. Nonostante il risultato contro il Vaslui non sia eccezionale, i tifosi non devono scoraggiarsi: sono passate appena due gare e la Lazio deve ancora registrarsi. Lo sta facendo, e con il tempo i risultati arriveranno.