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  • Laziomania: Games of Lazio, l'Inverno è adesso
Laziomania: Games of Lazio, l'Inverno è adesso

Laziomania: Games of Lazio, l'Inverno è adesso

  • Luca Capriotti

Non è nemmeno iniziato, questo calciomercato, e già nell'ambiente Lazio si respirano due correnti forti.  

La prima, è quella del Soddisfattismo. Ovvero tutti i soddisfatti, i panciapiena, i buonisti, che vedono aurea di santità nelle azioni della dirigenza e sanno nell'intimo che alla fine tutto andrà bene. Molto bene, benissimo. Comunque meglio. Di fronte alle cessioni di Biglia, Keita, De Vrij, obiettano parlano di plusvalenze (una sotto-setta è il Ragionierismo militante, alla Games Of Thrones, con passeggiata tra la folla urlante per tutti i digiuni di alta finanza), si parla di nuovi arrivi sicuramente più forti dei vecchi. E comunque in rosa c'è Luis Alberto, di cui tutti hanno seguito con grande passione gli allenamenti. La prima corrente ha preso d'assalto Auronzo di Cadore, sede estiva del ritiro, ingolosita dai nomi usciti sul mercato fino ad ora (che comunque Tare ha sconfessato in abbondanza, quasi tutti) e dall'amichevole con l'Auronzo, vero e proprio cavallo di battaglia di un calcio che non c'è più, ma brilla forte sulle rive del lago di Misurina.


La seconda corrente è i formata dal Signore della Notte e dal suo esercito ghiacciato (scusate la digressione da serie televisiva), che sussurra nelle radio che l'inverno è arrivato, non c'è speranza per nessuno, e il regno degli uomini è destinato a finire (ma non è questo il giorno, griderebbe Aragorn, ma questa è un'altra storia). La possibile cessione di Patric per gli Iperdisfattisti, stanchi di una lunga storia di grigia avanzata oltre la Barriera, è il colpo finale di una vita che alla fine non ha regalato mai soddisfazioni, tranne la Lazio del -9, comunque accompagnata da una grande sofferenza. Il triplice non rinnovo è la pietra tombale di un'infanzia spensierata (ammesso sia possibile), Tare e Lotito sono in combutta con le forze degli Inferi per far piombare i regni biancocelesti in un caos primordiale. Non è escluso comunque che cavalchino draghi, nel tempo libero. Ora la distanza tra le due fazioni è immensa, più o meno quanto il tempo che ci separa dalla nuova serie di Games of Thrones. E ancora non è ufficiale il calciomercato, ancora non si entra nel vivo. Dopo, ci sarà da divertirsi. Purché ci si diverta, in qualche modo. E le due fazioni non diventino una sola, interminabile avanzata verso il grigiore e le sensazioni negative che solo una serie all'ultima puntata sa regalare, quando si spegne la televisione. 


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