La gara contro il Bologna ha regalato alla Lazio tre punti d'oro. Una vittoria che nella scorsa stagione probabilmente non sarebbe mai arrivata: squadra avversaria chiusa in difesa per più di un tempo, spazi per attaccare neanche per sogno, un muro umano creato da Malesani di fronte a Viviano, ma alla fine i tre punti. Insperati sì, ma conquistati lottando e aggirando gli ostacoli. Davanti a sé la squadra di Reja ne aveva diversi, su tutti un Bologna rintanato nella sua metà campo, come detto, poi la 'paura' dello Stadio Olimpico (nel quale i biancocelesti non hanno sempre vita facile) ed ultimo, ma non per importanza, il gioco. Si è giocata una buona partita e si è perso a Genova contro la Sampdoria, si è giocato male e si è vinto contro i felsinei. La squadra capitolina doveva ripartire da quella buona prova per cercare di vincere, e invece facendo l'opposto ha raggiunto l'obiettivo sperato.

Il cambio di modulo probabilmente non ha aiutato, perché meccanismi diversi vanno provati e riprovati, però sono arrivati i tre punti. Il Bologna era poca cosa, ma sabato ci sarà la Fiorentina, una squadra che, oltre ad essere organizzata ed attrezzata per giocarsela con tutti, ha messo da parte un po' di rabbia per i risultati che non sono arrivati anche per degli evidenti torti arbitrali. Ora i biancocelesti dovranno cercare la giusta alchimia tra di loro in primis, visti i primi 'mal di pancia', e poi trovare un punto di contatto tra le due situazioni positive delle prime giornate di campionato: unire le buone giocate della prima partita e possibilmente il risultato dell'ultima gara. Non sarà di certo facile, ma Reja è li per quello: deve cercare di dare alla Lazio qualcosa in più e dimostrare a tutti, tifosi e stampa che lui è quello giusto per quella panchina.

La carriera del mister non è fatta di allori nella massima serie, ma la serietà del professionista e soprattutto l'uomo possono far fare qualcosa di importante alla Lazio. Il mister ha salvato la Lazio da una situazione al limite lo scorso anno: una possibilità la merita e soprattutto l'ha meritata. I tifosi hanno profonda stima in lui, e nonostante ci sia qualche critica nei suoi confronti - come normale che sia -, sanno che potrà lavorare bene. Anche i giocatori dovranno dargli una mano, senza personalismi, senza lamentele e seguendo le sue direttive, come ha detto anche capitan Rocchi. Tutti hanno difronte un'annata importante, non si può e non si deve fallire.