Mancano due anni circa alla scadenza del contratto di Anderson Hernanes, ma già si parla di rinnovo, di cessione o della possibilità, come spesso capita ultimamente, di una guerra contrattuale tra il giocatore e la Lazio. Di fatto il talento brasiliano è l'uomo di maggior qualità della rosa di Petkovic insieme a Klose, ma a differenza dell'attaccante ha anche una prospettiva di miglioramento importante vista l'età relativamente giovane. La crescita di una squadra passa per gli investimenti, non per le cessioni, e la sola idea che il Milan o dall'Inghilterra cerchino 'Herna' condiziona il pensiero comune biancoceleste: 'Siamo destinati a perderlo, perché i contratti la Lazio non li rinnova. Perderemo anche lui'. 

Il tifoso della Lazio adesso come adesso, almeno in termini di rinnovi, vede tutto nero, perché dopo le varie beghe, da Pandev a Diakitè, da Cavanda a Rozzi, ha perso fiducia. I rinnovi di Gonzalez, Lulic e Onazi rischiano di passare in secondo piano perché sono la normalità, mentre quelli eventuali dei più 'anziani' lasciano perplessi vista l'età. È assurdo pensarlo ora, a due anni e tre mesi dalla scadenza del contratto, ma non c'è tempo da perdere: il salto di qualità dipenderà dal rinnovo di Hernanes, perché seppure dovesse lasciare un giorno la Lazio (il più tardi possibile), la società biancoceleste avrebbe maggiore forza contrattuale.

La cessione però dev'essere l'estrema ratio, perché Lotito ha avuto sì il merito di portare a Roma uno dei centrocampisti più forti d'Europa (35 gol in 3 stagioni), ma avrà merito maggiore se dovesse riuscire a trattenerlo, senza battaglie sul rinnovo contrattuale. Attorno agli Hernanes, i Marchetti, i Ledesma e i Klose si costruiscono le squadre. Giocatori di grande valore che devono essere la spina dorsale di una compagine, giocatori a cui la Lazio non può rinunciare, anzi non deve rinunciare.