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  • Laziomania: la settimana del derby

    Laziomania: la settimana del derby

    A Roma la settimana del derby si vive in un microclima particolare, irripetibile. Cerchiamo di ricostruire con perizia scientifica la settimana che precede la stracittadina romana. 

    Lunedì  - Pasquetta. A Roma vuol dire rovinare inequivocabilmente anni di diete tibetane, a zona, a uomo, a strisce, per trovarsi senza possibilità di errore sull’orlo dell’indigestione irreversibile. Rinfresco A, ore 12: tartine ingoiate 103, con delega alla fetta di torta. Rinfresco B, ore 18: torre di controllo, mayday, mayday, il soggetto vuole ingozzarsi per dimenticare la stracittadina, mayday, mayday, gambe, spostatelo dal tavolo, spostatelo dal tavolo.

    Martedì - Si ricomincia a lavorare con sguardo catatonico e passo alla Walking Dead. Al bar cominciano le prime spaccature sociali: il cappuccino separa ciò che la domenica dopo separerà il campo. Incontro alla cassa inevitabile: è tutto un balletto di falsa cortesia, ma passi lei, ma no vada lei. Dentro è tutto un coro che non si può trascrivere.

    Mercoledì - Apparizione delle prime interviste agli ex. Rievocazione mentale delle ultime partite. Occhi aperti, senza sonno. Prima notte senza dormire.

    Giovedì - Si comincia con la scaramanzia. Vestiti uguali all’ultimo giovedì prima del derby, stesso taglio di capelli. Stessa fidanzata? Anche chi l’ha cambiata la richiama. Il dissidio con chi ha l’altra fede calcistica diventa insanabile. La fila alla cassa del bar diventa teatro di perfide vendette. Chi vede che l’altro è in ritardo gli fa perdere tempo cercando il resto per due ore, chi vede che l’altro è in anticipo lo fa ritardare di proposito. Apparizione delle prime ipotesi di formazione. Prima visita dal cardiologo.

    Venerdì - Giorno di ferie per concentrarsi solo sui riti scaramantici. Fila alla cassa vuota: nessuno vuole farsi vedere in giro temendo che qualcuno dica la fatidica frase: ma no, st’anno siete più forti voi, che innesca 7 anni di sfighe cosmiche. Sguardo perso nel vuoto. Nessuno può capirci, mai.

    Sabato - Lettura delle formazioni probabili. Seconda visita dal cardiologo, allucinazioni mistiche. Svelato il terzo segreto: Totti forse non giocherà. Poi gioca sempre. Però dai, che grande atmosfera ci sarà domani. Ah no. Le Curve sono vuote. Sguardo catatonico senza speranza. Si provano le ultime disperate scaramanzie, ma oramai tutto è perduto. Conferenza stampa degli allenatori. Terza visita dal cardiologo. E al settimo giorno, fece il derby. E vide che era cosa buona e giusta. 
    Sopratutto per il cardiologo.

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