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  • Laziomania: lo spirito No-Olimpico

    Laziomania: lo spirito No-Olimpico

    Per favore, dateci un po' di spirito No-Olimpico. Datelo alla Lazio, almeno. Ovviamente si parla di spirito Olimpico in senso lato, utopistico, originario: oramai la vittoria o meno alle Olimpiadi può cambiare una carriera,  abbiamo già visto esultanze come neppure Filippo Inzaghi dei tempi d'oro. Ma forse, dalle vesti un pochino malconce (dopo gli accadimenti estivi, ma ancora di più dopo quelli stagionali) della Lazio bisognerebbe scrollare di dosso questo sbriciolato spirito olimpico. L'obiettivo è stato enunciato: Europa. Ma andrebbe spiegato ai tifosi che l'obiettivo di questa rosa che si sta costruendo (con un De Vrij in più rispetto alla scorsa stagione, ma con un Candreva-Klose in meno) Al Massimo potrà essere l'Europa League. Perchè se è vero che si parte sempre tutti alla pari, lo è altrettanto il basilare assunto che bisogna sempre ripartire dalla scorsa stagione. Ed il gap con le altre squadre è stato ed è ancora importante. Per carità, il calcio, per dirla volgarmente, non è un gioco di figurine, ma le ambizioni si misurano anche in acquisti, movimenti, ambizioni. Per carità, benissimo citofonare ai tifosi: ma bisogna smetterla di citofonare a De Coubertin, usato e stra usato prima durante e dopo le sacrosante Olimpiadi. L'importante, ficchiamocelo in testa, non è partecipare. E per fare dell'altro, serve ben altro. 

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