Un'altra trasferta da incubo per la Lazio. Una partita inguardabile, con due tiri verso la porta in 90 minuti. Una pre-tattica, quella di Edy Reja, che aveva come unica sorpresa la presenza di Javier Garrido a centrocampo. La Lazio perde la gara, la faccia e forse anche la Champions. Errori sul campo, come nel gol di Di Natale, con Dias che tiene in gioco l'attaccante e non lo marca, e fuori dal campo.

A 15 secondi dalla fine della gara dalla tribuna arriva un fischio, tutti si fermano tranne Pereyra, che la mette dentro per il 2-0. I laziali si infuriano e scatta una rissa vergognosa, a cui non vogliono mancare nemmeno i dirigenti delle due squadre. Un momento triste, ad una settimana di distanza dai fatti di Marassi, quando gli stessi dirigenti del calcio hanno condannato uno stadio intero.

E ora? La Lazio ieri potrebbe aver finito la sua corsa Champions, anche se il gruppone delle quattro squadre a 55 punti rimane compatto. Nove punti nelle prossime tre partite potrebbero addirittura non bastare, ma 'chi è causa del suo mal pianga se stesso', e i biancocelesti sono stati artefici del loro destino. Quel destino che sembrava quasi volesse Rocchi e compagni al terzo posto, e contro il quale i giocatori hanno combattuto con tutte le loro forze...