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  • Laziomania:| Piedi per terra per sfatare il tabù Chievo

    Laziomania:| Piedi per terra per sfatare il tabù Chievo

    Era il lontano 5 ottobre del 2003 quando la Lazio vinse la sua prima e ultima partita contro il Chievo Verona in casa. Arbitrava ancora Collina, giocavano ancora Mihajlovic (autore del gol), Stam e Peruzzi, e il presidente non era ancora Claudio Lotito. Siamo nel 2013, e ormai la Lazio in casa ha la sua bestia nera: si chiama proprio Chievo. In dieci gare disputate all'Olimpico i biancocelesti ne hanno vinta solo una, le altre parlano di tre sconfitte e sei pareggi. 

    Sembra incredibile, ma è proprio la 'piccola' realtà veronese a dar fastidio più di tutti alla prima squadra di Roma. Ma domani non si penserà a questo tabù: si penserà piuttosto a vincere per rimanere lì in alto. L'ultima domenica per fortuna non ha spostato nulla, solo la Juventus si è allontanata, mentre le pretendenti Champions hanno pareggiato tutte. La prima semifinale di Coppa Italia è andata, la bufala di mercato - per far sognare i tifosi - anche. Ora dunque serve ritrovare la normalità

    I giocatori lavorano come sempre, ma l'ambiente Lazio è in fibrillazione. C'è chi sogna una finale di Coppa Italia da giocare all'Olimpico, chi la vuole con la Roma, e chi non ci pensa proprio, ma nessuno sembra pensare all'ostacolo più grande, quello che sembra sempre insormontabile, e che di fatto lo è stato nel 90% dei casi. Il Chievo Verona, appunto. 'Step by step': Petkovic ha sempre detto di voler fare un passo alla volta, e oggi più che mai è importante ribadire questo concetto.

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